LONDRA - Grande attesa per il Royal Baby, o meglio, il Royal Sussex come la stampa britannica ha già soprannominato il bebè in arrivo per il principe Harry, figlio di Carlo e della compianta Diana, e la duchessa Meghan. C'è chi dice che l'erede al trono di Buckingham Palace sia addirittura già nato, e che però sia al momento la notizia sia stata tenuta nascosta ai sudditi. Piccolo giallo della culla a parte, il sangue blu dei Duchi di Sussex, appena nato, regalerà alla Gran Bretagna, impantanata con la Brexit , quasi miliardi di sterline. Un bell'aiuto per un'economia in bilico che rischia la recessione per l'addio all’Europa.
La Corona fa bene al Pil
Il popolo inglese, sempre diviso tra amore e odio verso la monarchia, va però in estasi ogni volta che arriva un nuovo pargolo
di casa Windsor. C'è un boom di consumi, il merchandising da Fiocco Blu (o Rosa) impazza: dalle T-Shirt alle cartoline, dai accessori ai souvenir, fino ai fiori (che gli inglesi amano regalare a ogni occasione).
L'editoria brinda: le vendite di giornali e riviste, con dvd, poster, e speciali abbinati, i click dei siti (riempiti fino
all'inverosimile di photogallery), gli ascolti di radio e tv salgono a razzo (e dunque aumentano gli investimenti pubblicitari).
L'Inghilterra si riscopre una nazione che ama i suoi Re e un'euforia di consumismo contagia il paese; il Pil (che significa anche posti di lavoro e più tasse), sentitamente ringrazia.
Un neonato tutto d’oro
Si calcola il futuro figlio (o figlia) della coppia Harry-Meghan, la più paparazzata al mondo nel 2018 (anno del loro matrimonio)
porterà consumi per 1,4 miliardi di sterline in 2 anni. Quando, nel 2013, nacque Baby George, il primogenito del principe William e di Kate Middleton, futuro Re d'Inghilterra e primo Royal Baby dell'epoca dei Social Media, gli inglesi spesero la sbalorditiva somma di 240
milioni di sterline solo nei giorni immediatamente successivi alla nascita. Da lui in poi, le altre nascite sono andate in
calando: la principessina Charlotte, secondogenita della coppia reale, movimentò molto meno, 75 milioni; e il terzogenito, il principino Louis, solo 54 milioni. E' man mano svanito l'effetto novità. Ma più che l'effetto immediato sui consumi, è quello a medio e lungo
termine che ha un effetto sull'economia del Regno Unito.
Speriamo che sia Femmina
Il record di Pil per un Royal Baby spetta alla principessa Charlotte: vale oltre 4 miliardi di sterline come “giro d'affari”: ogni volta che appare in tv con un abitino o un accessorio nuovo, le mamme inglesi corrono a copiarlo per le loro figlie.
Charlotte, che peraltro non potrà mai diventare Regina, è una trend setter, è già una influencer a meno di 4 anni; detta legge nella moda per bambini, industria ricchissima e che non conosce mai crisi. Il fratello George,
votato il bambino più elegante d'Inghilterra, cosa su cui c'erano pochi dubbi peraltro, e che un giorno salirà al trono (dopo
il nonno Carlo e il papà William), vale “solo”, si fa per dire, 3 miliardi.
Chissà come si piazzerà, tra qualche anno, il Royal Sussex; se riuscirà a battere i “ricchissimi” cugini. Intanto, la mania del Royal Baby ha contagiato anche i bookmaker inglesi: pagano 4 sterline a 1 che, se nascerà una femminuccia, sarà chiamata Diana, come la nonna. Cosa che farebbe polverizzare il record di Charlotte. Chiamatela Royal Economy.
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