ROMA – L’Europa politica che uscirà dalle elezioni del 26 maggio resta ancora un oggetto misterioso e indecifrabile anche sotto la lente di ingrandimento del mondo accademico italiano e francese. Ma con alcuni punti fermi: capire i cittadini europei, putare alla leadership per i posti chiave nella Ue. Su questo, nella sostanza, concordano l’ex premier italiano, Enrico Letta, attuale direttore della Paris School of International Affairs di SciencesPo di Parigi e Jean-Paul Fitoussi, economista e docente sia alla Luiss che a SciencePo. Entrambi impegnati lunedì in un dibattito su “L'Europa e la gente” all'Università Luiss di Roma. Al centro del confronto lo scontro tra sovranisti ed europeisti che sta monopolizzando la fase preelettorale.
Letta non nasconde un certo pessimismo. «L’Italia – dice – rischia dopo le elezioni europee una Brexit sostanziale perché viene raccontata l’idea che la rivoluzione accaduta in Italia verrà portata oltre il confine e arriverà a Bruxelles. Si scoprirà, invece, che Bruxelles si costruirà la sua maggioranza dalla quale l'Italia sarà un pezzetto più esclusa». Secondo Letta c’è il rischio che «gli altri facciano passi avanti su importanti politiche, e noi o ci escludiamo oppure gli altri decidano di escluderci».
Ma per Fitoussi non è questo il rischio che corre l'Italia. «Dopo il 26 maggio – dice l'economista francese – nulla sarà come prima; tutto si deciderà sui decimali in Italia e in Francia; avremmo bisogno di più sovranità per dare risposte adeguate ai cittadini in termini di crescita, piena occupazione e maggiore ruolo nel mondo». E invece, questa volta, «le grandi famiglie politiche del Ppe e dei socialisti non avranno più la maggioranza e la minoranza sarà più forte». Molto secondo Fitoussi si giocherà quindi sulle alleanze e sui nomi per posti chiave a cominciare da quello per la presidenza della Commissione «Michel Barnier – afferma Fitoussi – non è uno degli spitzenkandidaten ma ha le competenze giuste per quel posto».
Invece come successore di Donald Tusk alla presidenza del Consiglio Ue, Letta rilancia il nome della Merkel. «C’è bisogno di un presidente come Angela Merkel. C'è bisogno di una personalità che, come prima priorità, faccia paura a Trump, che faccia paura a Putin, che sia a livello di Xi. Angela Merkel è una personalità in grado di assumere questa leadership, ma è in grado soprattutto di impersonificare l’Europa potenza. Credo che il tema sia come sviluppare un discorso sull'Europa potenza».
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