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1/5 Budget Ue / Scontro su spesa e contributi nazionali

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    La nuova legislatura

    Dal budget alla sicurezza, dalla Brexit ai migranti: ecco l’agenda dell’Europa

    1/5 Budget Ue / Scontro su spesa e contributi nazionali

    La prossima legislatura comunitaria raccoglie l’eredità di diversi dossier rimasti aperti. Nel documento che la Commissione europea ha presentato il 9 maggio al vertice di Sibiu in Romania, ne sono elencati dieci, a cui si aggiungono i temi dell’”Agenda strategica dei leader” per i prossimi cinque anni (lunga ma anche abbastanza vaga), presentata dal Consiglio sempre a Sibiu. Il primo grande tema su cui il nuovo Parlamento dovrà portare a termine il lavoro è il bilancio 2021-2027, (Quadro finanziario pluriennale). Ma il confronto con il Consiglio, che deve pronunciarsi all’unanimità, si preannuncia non facile. Rispetto alla proposta della Commissione (presentata a maggio 2018), il Parlamento uscente ha chiesto di aumentare quasi tutte le voci di spesa, portando dall’1,1% all’1,3% del Pil i contributi nazionali. Quasi 200 miliardi in più in sette anni. L’accordo con gli Stati membri è atteso per l’autunno, ma si può prevedere - di questi tempi - che far digerire ai capi di Stato e di Governo un aumento dei contributi alla Ue sarà un problema. In ogni caso, difficile aspettarsi stravolgimenti dell’impianto disegnato dalla Commissione: oltre alla politica di coesione regionale e all’agricoltura, che in sette anni ricevono ciascuna circa un terzo dei 1.150 miliardi di euro del budget Ue, le principali voci di spesa riguardano i nuovi compiti chiesti all’Europa: dalla lotta al cambiamento climatico alle migrazioni, dalla sicurezza interna alla protezione delle frontiere esterne, con un budget per la difesa che comincia a essere significativo. Un tema di scontro è l’agricoltura, che perde il primato della voce più ricca del bilancio Ue, scavalcata per una manciata di miliardi dalla politica di coesione regionale.

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