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DOPO INCONTRO CON IL PRINCIPE CARLO

Trump celebra il D-Day. E sul clima difende gli Usa: «Siamo puliti»

Il principe Carlo d’Inghilterra con Donald Trump e Theresa May (Afp)
Il principe Carlo d’Inghilterra con Donald Trump e Theresa May (Afp)

LONDRA - Dopo la prima giornata riservata alle cerimonie a Buckingham Palace e la seconda alla politica a Downing Street, il terzo e ultimo giorno della visita di Stato del presidente americano in Gran Bretagna è dedicato alle celebrazioni del 75esimo anniversario di D-Day a Portsmouth.

Donald Trump, la Regina Elisabetta e altri 15 leader tra i quali la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron si riuniranno oggi a Portsmouth, il porto inglese sulla Manica dal quale all'alba del 6 giugno 1944 salparono le navi per lo sbarco in Normandia, la più grande operazione militare anfibia della storia.

I rappresentanti dei sedici Paesi che parteciperanno alle cerimonie firmeranno la “Proclamazione del D-Day”, impegnandosi a continuare a collaborare e a «risolvere le tensioni internazionali in modo pacifico».
Alle solenni cerimonie parteciperanno 300 veterani ora ultranovantenni che 75 anni fa avevano partecipato alla giornata che ha segnato l'inizio della fine della seconda guerra mondiale.

Nuove minacce alla sicurezza
La premier britannica Theresa May, al suo ultimo incarico ufficiale prima di dare le dimissioni venerdì, lancerà un appello a preservare la coesione e cooperazione tra Paesi occidentali per affrontare insieme «nuove e crescenti minacce alla nostra sicurezza». La lezione della storia non deve essere dimenticata, dirà la May, e dobbiamo «continuare a sostenere i valori della democrazia, della giustizia e della tolleranza che così tante persone sono morte per tutelare».

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Il discorso della premier, così come le parole della Regina al banchetto di gala lunedì sera, è interpretato come un messaggio sull'importanza dell'Alleanza Atlantica diretto al presidente Usa, che ha spesso criticato la Nato e messo in discussione il valore delle organizzazioni internazionali.

Nell'unica intervista concessa durante la sua visita Trump ha anche affrontato un altro tema sul quale si trova in disaccordo con gran parte dei leader occidentali. Il presidente ha detto di essere rimasto «molto colpito» dall'interesse appassionato per l'ambiente e i cambiamenti climatici dimostrato dal principe Carlo. In una conversazione durata 90 minuti invece dei previsti 15, è stato soprattutto l'erede al trono a parlare, ha detto Trump.

Trump parla di «meteo estremo», non di cambiamento climatico
Il presidente ha detto di essere «d'accordo con il principe Carlo» sull'importanza per le generazioni future di avere «un buon clima e non un disastro», ma è stato molto cauto nei termini che ha usato: ha sottolineato che non è corretto parlare di “cambiamento climatico”, di cui in passato ha più volte negato l'esistenza.
Il presidente ha parlato invece di «extreme weather», condizioni del tempo estreme, dichiarando che «comunque abbiamo avuto condizioni peggiori in passato» e che il meteo sta cambiando «in entrambe le direzioni». Trump ha anche detto che gli Stati Uniti «sono puliti», dando la colpa del riscaldamento globale ad altri Paesi come la Cina, l'India e la Russia «dove l'aria è irrespirabile».

Nella giornata politica di ieri Trump aveva promesso “un accordo commerciale fenomenale” tra Gran Bretagna e Stati Uniti dopo Brexit, ma aveva causato costernazione con la sua insistenza che “tutto deve far parte dei negoziati, Nhs compresa”. Il ministro della Sanità Matt Hancock si era affrettato a smentire il presidente, dichiarando che il servizio sanitario nazionale non farà mai parte dei negoziati.
Nell'intervista alla televisione commerciale Itv Trump ha poi fatto una rapida marcia indietro, dichiarando che “tutto deve essere negoziato ma non considero l'Nhs parte della sfera commerciale. Non c'entra con il commercio”.
La giornata a Portsmouth conclude la visita di Stato di Trump, che nel pomeriggio volerà a Shannon per la sua prima visita da presidente in Irlanda, dove incontrerà il premier Leo Varadkar.

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