L’ex presidente egiziano e dirigente del movimento islamista dei Fratelli Musulmani è morto per una crisi cardiaca durante un’udienza in tribunale al Cairo. Morsi, 67 anni, è stato presidente per un anno, dalla fine di giugno del 2012 al 3 luglio 2013, quando venne deposto da un golpe dell’esercito dopo una rivolta popolare. È stato il primo capo dello Stato nominato dopo libere elezioni alla fine della lunga era Mubarak,presidente dell’Egitto per ben trent’anni e deposto dalla primavera araba nel febbraio 2011.
Il governo ha decretato lo stato di emergenza per il timore di disordini tra i sostenitori di Morsi e le forze dell’ordine.
Morsi è deceduto in aula dopo la conclusione di un'udienza del processo per spionaggio in cui era imputato. Il presidente turco Erdogan ha subito definito Morsi «un martire», chiamandolo «nostro fratello» ed esprimendo le sue più profonde condoglianze al popolo egiziano.
La sua breve presidenza era stata molto controversa per la scelta di islamizzare le istituzioni e l’economia. Nel giugno del 2013 milioni di egiziani scesero in piazza per contestare la sua politica e pochi giorni dopo l’esercito lo depose mettendo al suo posto l’attuale presidente al-Sisi.
Secondo Sarah Leah Whitson, direttrice per il Medio Oriente di Human Rights Watch, la scomparsa di Morsi è stata «terribile, ma del tutto prevedibile», dato che il governo «non gli ha fornito le cure mediche necessarie».
«Questo processo è una farsa. Sono esposto alla morte, sono svenuto la settimana scorsa più volte. C'è un messaggio importante che voglio comunicare al popolo egiziano». Queste, secondo la pagina Facebook del partito “Libertà e giustizia”, espressione dei Fratelli musulmani e messo al bando in Egitto, sono state alcune delle sue ultime parole.
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