È un mercato da 12,6 miliardi di euro nella sola Italia, quello dei ricambi automotive. Una torta ricca, divisa tra gli Independent aftermarket manufacturer (Iam), che hanno approfittato per anni del tiepido interesse delle Case automobilistiche e che tuttora gestiscono il 70% circa della distribuzione, e gli operatori del canale Oes (Original equipment services). Lo attesta una ricerca condotta da Gipa Italia, società di ricerche sui mercati del post vendita automotive, sul periodo maggio 2015-aprile 2016 e anticipata al Sole 24 Ore.
«Il dato è in flessione rispetto ai 13,6 miliardi del 2012, in leggera ripresa rispetto ai valori di un anno fa- spiega l’amministratore delegato, Marc Aguettaz -. Ed è calato in Italia tutto l’aftermarket (il post vendita realizzato dai professionisti della riparazione e distribuzione dei ricambi), sceso dai 20,7 miliardi del 2012 ai 18,5 attuali (Iva esclusa). Ma va considerato che si tratta di un mercato molto redditizio, ben più di quello relativo alla vendita di auto nuove».
Non stupisce, quindi, che le imprese italiane stiano guardano con maggiore attenzione ai mercati esteri, anche quelli più “esotici” e finora poco considerati. Anche perché si stima che il mercato mondiale dell’aftermarket valga 440 miliardi di euro (secondo il portale Statista)e che potrebbe arrivare a quota 640 entro il 2020 (a giudicare dalle stime Global industry analysts). Così si spiega, quindi, il successo della recente fiera Automechanika Dubai, organizzata da Messe Frankfurt nella città simbolo degli Emirati arabi uniti. Messe Frankfurt Italia ha portato al World trade center un’ottantina di imprese, che hanno colorato d’azzurro e di tricolori l’importante polo espositivo arabo, surclassando per tecnologie e imponenza della delegazione altri Paesi di maggiore peso automobilistico ed economico (come gli Stati Uniti).
Fra tutti, spiccava Magneti Marelli Aftermarket parts and services, che ha conquistato l’attenzione generale portando in fiera la Ferrari guidata da Vettel e Räikkönen nella stagione 2015 di F1. Un gioiello di bellezza e hi-tech, super-fotografato dai buyer arabi e africani (in maggioranza) che affollavano gli stand, equipaggiata anche con tecnologia Magneti Marelli. Il gruppo della galassia Fca (Fiat Chrysler automobiles), forte di 40.500 dipendenti nel mondo e di un fatturato di 7,3 miliardi di euro, era presente in forze a Dubai. «Stiamo valutando se aprire una sede diretta - ha raccontato il Chief executive officer dell’aftermarket, dei ricambi e dei servizi, Antonio Recinella -. I Paesi del Golfo, il Medio Oriente e l’Africa offrono prospettive interessanti e Dubai è un hub importante per questa grande area. L’aftermarket è un settore importante per Magneti Marelli, forte di 626 dipendenti e in crescita nel 2015 del 3,3% sul 2014 (e a cambi omogenei la crescita sarebbe stata del 10,4%)».
Nello stand, il gruppo ha svolto anche attività di formazione sui suoi prodotti principali del segmento Lighting, destando l’ammirazione dei buyer esteri, in particolare per i sistemi adattativi con tecnologie satellitari Gps incorporate che consentono, ad esempio, di regolare i fari in curva ancora prima di iniziare a curvare, per evitare di “accecare” guidatori nell’altra corsia. «Su questi sistemi e su altri siamo all’avanguardia mondiale, come testimoniato l'impiego su auto premium come le Bmw top di gamma, e non temiamo contraffazioni, in quanto le barriere tecnologiche d’ingresso sono molto alte; quindi, i nostri ricambi originali non temono rivali, su questa fascia high level», ha spiegato Recinella.
E sono proprio le auto e i ricambi di alta gamma i segmenti di mercato a più alta crescita in Medio Oriente e nel Nord Africa. Secondo Frost & Sullivan, in quest’area il mercato dei ricambi passerà dagli 8,4 miliardi di euro del 2013 ai 15 del 2020. Ecco spiegati i tanti stand azzurri con tricolori ad Automechanika Dubai: la nazionale italiana dei ricambi giocava lì una partita importante per la crescita. E scenderà di nuovo in campo per Automechanika Francoforte, dal 13 al 17 settembre. Sarà quella la partita decisiva per il rafforzamento dell’export, trattandosi della fiera più importante al mondo per i servizi automotive, con i suoi 138mila visitatori business da 176 paesi.
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