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AUTO

Dr Motor dal concordato al rilancio: «Puntiamo al 2% del mercato»

La nuova DR3
La nuova DR3

Dr Motor prova a rilanciarsi dopo la crisi finanziaria che l’ha costretta a portare i libri in tribunale. La società di Macchia d’Isernia, fondata e guidata da Massimo Di Risio, importa e vende - con adattamenti al mercato italiano - auto prodotte in Cina dalla Chery. Qualche anno fa era entrata in crisi di liquidità e aveva tentato di uscirne, mentre già era impegnata in negoziati con le banche creditrici, lanciando a fine 2010 un’offerta per rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Dopo che l’operazione non era andata in porto, l’azienda molisana ha chiesto il concordato preventivo a fine 2013 e si trova ancora in procedura concorsuale in regime di continuità; il bilancio 2015 si è chiuso con un rosso di 1,3 milioni di euro su un fatturato di poco meno di 4 milioni (i conti 2014 avevano visto un utile contabile di 48 milioni derivante dalla cancellazione dei debiti in sede concordataria). La società è attualmente controllata da una finanziaria, la Donington, di proprietà della moglie dello stesso Di Risio.

Vendite a quota 453 nel 2016.
L’attività è proseguita anche negli anni della crisi, pur con volumi nettamente ridotti: dalle quasi 5mila auto vendute nel 2010 (con l’aiuto degli incentivi alla rottamazione) e 3mila nel 2011, Dr Motor è scesa a 700 unità nel 2012 e si è stabilizzata fra le 500 e le 600 l’anno dal 2013 (quest’anno ha venduto 453 unità nei primi 10 mesi). L’organico è stato ridotto (dati a fine 2015) a una trentina di persone di cui una decina di operai.

Obiettivo 40mila (con l’aiuto di Jac).
Di Risio si presenta al Motor Show di Bologna (aperto fino a domenica 11 dicembre) con quattro modelli nuovi: Dr3, Dr4, la rinnovata Dr5 e la Dr6); al partner storico Chery si aggiungerà la Jac, azienda statale cinese che dovrebbe produrre la Dr4. Jac è l’acronimo della Jianghuai Automobile company, controllata dal governo della provincia di Anhui; l’azienda, che sta negoziando una possibile joint venture con la Volkswagen, dispone da oltre 10 anni di un centro stile a Torino. La Dr4 dovrebbe essere derivata dalla Jac S3, un Suv lanciato in Cina nel 2014. Gli obiettivi di Di Risio sono ambiziosi come quelli di qualche anno fa: «Puntiamo ad arrivare a regime al 2% del mercato» dice l’imprenditore; una percentuale che ai livelli attuali corrisponde a poco meno di 40mila unità l’anno, otto volte quanto Dr Motor riuscì a vendere negli anni del boom. «In fondo la Chevrolet ci era arrivata con un modello solo, la Matiz...».

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