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Dossier Jeep Compass, la nostra prova del nuovo suv

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    Dossier | N. 17 articoliMotori / Speciale Suv, tutte le novità in arrivo marca per marca

    Jeep Compass, la nostra prova del nuovo suv

    Jeep Compass
    Jeep Compass

    È l’anello di congiunzione fra la Renegade e la Cherokee, ma ammicca formalmente e per alcuni fattori anche alla Grand Cherokee, l’ammiraglia di casa Jeep. Ecco la sintetica radiografia della nuova Compass, che porta al debutto un’inedita variante dell’architettura small wide di Fca, quella che, derivata dalla punta, è evoluta negli anni dando origine a modelli molto diversi: 500L, 500X, Renegade, Tipo. Si distacca da quella della Fiat 500X e della Renegade per il passo più ampio di 8 cm - che arriva così a 2,64 metri (uguale a quello della Fiat Tipo) e contribuisce a determinare una lunghezza di 4,40 metri che è tipicamente da vettura di taglia media -, i lineamenti proporzionati, nonché sviluppati razionalmente come suggeriscono i retrovisori che non sconfinano eccessivamente dalla larghezza della carrozzeria (1,82 metri), e un’ampiezza dell’interno che premia tanto la zona dell’abitacolo quanto quella di carico.

    La prima, arredata sulla falsariga di quella della Cherokee (che sfrutta la piattaforma Compact US Wide) e rifinita apprezzabilmente a livello di assemblaggio anche se rivestita nelle zone meno esposte alla vista con materiali plastici poco gradevoli al tatto, è spaziosa anche posteriormente, tanto da non imporre limitazioni pure alle persone di alta statura, ed emana un’atmosfera accogliente. Inoltre, sulle versioni di allestimento più ricco, all’impostazione razionale può affiancare anche abbinamenti cromatici che generano un impatto che sconfina nel ricercato. La seconda ha una forma regolare, una capacità che, spaziando da 438 a 1.251 litri, è allineata agli standard della categoria, ma ha una soglia alta da terra.

    La famiglia della Compass, in vendita a prezzi che vanno da 25mila a 40mila euro, è proposta negli allestimenti Sport, Longitude, Opening Edition e il ricco Limited, nonché in versioni a due ruote motrici, spinte da motori a benzina di 1,4 litri con 140 cv e turbodiesel di 1,6 litri con 120 cv, e a trazione integrale con bloccaggio del differenziale centrale, mosse dai turbodiesel di 2 litri con 140 e 170 cavalli.

    Quest’ultimo s’interfaccia solamente con il cambio automatico a 9 marce, optional per la versione da 140 cv al posto del manuale a sei rapporti. Nelle prossime settimane arriverà anche la specialistica Compass Trailhawk, caratterizzata dalla personalizzazione delle vesti, dal profilo inferiore del corpo vettura definito per avvantaggiare la marcia nell’off-road impegnativo, dall’ampia escursione delle sospensioni posteriori, dalla catena cinematica integrata dalle ridotte e dal Select-Terrain, che aggiunge alle modalità Auto, Neve, Sabbia e Fango anche la Roccia.

    La frenata d’emergenza e il mantenimento attivo della corsia rientrano nel corredo di serie di tutte le versioni, ma il repertorio di tecnologie riguardanti l’infotainment, descritto a lato, la sicurezza e il sostegno alla guida su strada e in fuoristrada (alcune delle quali ereditate dalla Grand Cherokee) può arrivare ad annoverare oltre settanta dispositivi. L’equipaggiamento di tutte le versioni è consono ai prezzi e nell’allestimento top di gamma Limited include anche i fari bixeno “intelligenti”, il sistema keyless, il cruise control adattivo e il portellone ad azionamento elettrico.

    La 2.0 turbodiesel da 140 cv a trazione integrale con cambio automatico in allestimento Limited (38mila euro) ha un assetto che digerisce bene anche le irregolarità più marcate della strada, ma che si rivela adeguatamente tarato anche per ottimizzare il comportamento. Infatti concilia l’affidabilità con l’agilità e fa affiorare incisivamente sia l’istintività sia la gradevolezza della guida. Fattori che sono ben sostenuti in ogni situazione anche dal versatile, nonché sommesso, rendimento dell’accoppiata motore-cambio.

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