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INNOVAZIONE

Digitale, elettrica e connessa, ecco come Volkswagen sta progettando l’auto del futuro

WOLFSBURG - Il futuro dell'auto e della mobilità è nel mondo del digitale, fatto di intelligenza artificiale e di motori elettrici. Il gruppo Volkswagen rilancia sull'evoluzione della specie automobilie svelando a Wolfsburg, di fronte a una platea ristretta, i progetti per i veicoli in arrivo nei prossimi anni e del futuro stesso dell'auto. Una finestra all'innovazione seria e concreta che non si apre su scenari improbabili di fanta mobilità o di auto volanti ma di soluzioni certo futuribili ma non improbabili, come sistemi pronti per le auto di prossima o imminente generazione che parlano la lingua della guida fortemente assistita e dell'ibrido plug-in.

È quanto emerge da un'evento battezzato Future Mobility Days 2017 al quale hanno preso parte pochissimi osservatori, tra cui anche Il Sole 24 Ore. Gli ingegneri e gli scienziati a Wolfsburg hanno fornito dunque un'istantanea di un possibile scenario del futuro, sia pure a livello confidenziali.

Una divisione per studiare le tendenze future
Tutto questo si traduce con il nome di Volkswagen Group Research, la divisione del gruppo impegnata nello studio dei trend futuri e nella progettazione di materiali, nuove tecnologie e modelli sostenibili di mobilità. Il centro di ricerca del gruppo si trova a Wolfsburg ma, per avere una visione globale, non mancano siti e laboratori di ricerca in Europa, negli Stati Uniti, in Cina e in Giappone. Grande attenzione anche alle partnership con importanti università come Stanford e Tongji in Cina e realtà del calibro della società Fraunhofer, del centro aerospaziale tedesco (Dlr) e degli istituti Max Planck. Molti dei progetti partono dal classico foglio di carta bianco, fino ad arrivare al progetto definitivo dopo aver affrontato diverse fasi, in grado di rispondere alle future esigenze dei clienti.

Partendo ad esempio dalla guida autonoma, già dal 2005 un gruppo di lavoro del Group Research aveva avviato una collaborazione con un team di specialisti della Stanford University per lo studio della guida autonoma. Il risultato fu “Stanley”, ovvero una Volkswagen Touareg a guida autonoma in grado di vincere la Grand Challenge per le auto con intelligenza artificiale. Dopo aver vinto anche Grand Challenge Urban nel 2007 con la Passat battezzata “Junior”, nel 2017 al Salone di Ginevra ha concentrato anni di studi nel veicolo Sedric. Nello specifico la gestione dei progetti legati alla guida autonoma è gestito a Monaco dall'Audi Intelligent Driving GmbH.

A bordo della Golf Gti robot
Sulla pista del centro prove di Ehera-Lessien, siamo saliti a bordo di una Golf Gti molto paticolare: si chiama Dieter ed è una Gti robot in grado di correre tra i coni del tracciato ad altissima velocita seguendo un tracciato tortuoso usando solo il gps differenziale per orientarsi. E vedere il volante che gira da solo con la rapidità di in pilota super esperto è davvero impressionante. E Dieter apprende dai suoi errori e si adegua a situzioni diverse come per esempio la pioggia.
Su questo fronte dell'autonomous driving, il gigante automobilistico di Wolfsburg ha svelato un progetto per la mobilità urbana battezzato Cocar che, facendo evolvere il concetto funzionale dall'auto robot Cedric, ha il fine di sviluppare bus autonomi in grado di muoversi sul territorio urbano secondo “rotte” definite on demand.

I carburanti del futuro
Tra gli argomenti presentati dalla divisione si è parlato di come sarà la mobilità del futuro dal punto di vista del carburante. Secondo la divisione di ricerca, il mercato del futuro sarà composto da unità diesel a benzina, ibridi e ibridi plug-in, veicoli elettrici alimentati a batterie o celle a combustibile. Secondo il Gruppo la strada giusta da percorrere è quella di avere tre diverse alimentazioni, potendo così offrire al cliente la corretta soluzione in base alle proprie esigenze. Se ibrido ed elettrico non sono una novità, Vw è al lavoro sulle celle a combustibile, soluzione che prenderà strada nel medio periodo.
Tra i progetti più interessanti sullo scenario ibrido spicca quello che verte alla creazione di un’innovativa trasmissione che battezzata Vari.Drive integra il motore elettrico in un cambio aautomatico. Si riducono così pesi e ingombri. È destinato alle vetture ibride plug-in e nello specifico permetterà di raddoppiare (fino a 100 km) l'auotonomia dele auto ibride “alla spina”, e questo grazie all'aumentata efficienza complessiva del sistema.

Grande attenzione anche sullo sviluppo di materiali maggiormente attenti all'ambiente e sull'impatto dell'intero ciclo produttivo sull'ecosistema. Naturalmente occhi puntati anche su connettività e digitalizzazione, elementi fondamentali dei modelli del futuro che potranno contare su connessioni ad alta velocità 5G. Tra le novità in arrivo non mancherà la futura Audi A8 in grado di guidare in autostrada senza intervento da parte del guidatore e una flotta di veicoli commerciali e truck Man e Scania dalla grande tecnologia a bordo. L'obiettivo è quello della riduzione degli incidenti – battezzata Vision Zero – e della mortalità zero in caso di impatto.
Il Gruppo Volkswagen dimostra che la ricerca non è mai stata importante come oggi nel mondo dell'auto, che sta cambiando repentinamente sulla scia di regole in fatto di emissioni e di tecnologie realmente disruptive.

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