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Opel, al via il piano di rilancio con Psa. Focus su auto ibride ed…

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INTEGRAZIONE CON PSA

Opel, al via il piano di rilancio con Psa. Focus su auto ibride ed elettriche

Si Chiama PACE! il piano di sviluppo di Opel per l’integrazione della casa tedesca in seno al gruppo francese Psa (Peugeot, Citroën, Ds). Il piano è stato spiegato a Ruesselsheim, in Germania, da Michael Lohscheller, Ceo di Opel Automobile GmbH, oggi assieme al Ceo del Gruppo PSA Carlos Tavares. PACE! punta a ripristinare i fondamentali finanziari e migliorare la competitività sostenibile e la crescita dell'azienda tedesca ex Gm e ora entrata nel Gruppo PSA.

Le iniziative previste contribuiranno a generare un flusso di cassa positivo e un margine operativo per la divisione auto del 2% entro il 2020 e successivamente del 6% entro il 2026. Lohscheller ha anticipato che le sinergie con PSA permetteranno risparmi dell'ordine di 1,1 miliardi di euro entro il 2020 e di 1,7 miliardi di euro entro il 2026. Questo insieme di azioni contribuirà ad abbassare il punto di pareggio per i marchi Opel e Vauxhall posizionandolo a quota 800.000 veicoli e creando così un modello di business redditizio.

Centrato il primo e forse più ambizioso obiettivo, quello di presentare dopo cento giorni dal closing dell'acquisizione da parte del Gruppo francese PSA di Opel, il piano di sviluppo futuro di Opel passa ora alla fase più operative. A spiegarne le tempistiche è il nuovo ad di Opel Michael Lohsheller che ha anticipato che nel piano non è prevista né la chiusura di fabbrica né licenziamenti in massa, ma piuttosto l'obiettivo sarà migliorare l'efficienza interna e raggiungere al più presto i profitti necessari per consolidare le potenziali di Opel. Non ci saranno licenziamenti e non si chiuderanno fabbriche alla Opel: lo ha annunciato la compagnia acquisita dalla francese PSA a Ruesselsheim. Fino alla fine del 2018 i circa 19.000 dipendenti in Germania sono tutelati. Il costo dei salari tuttavia sarà ridotto attraverso concezioni innovative del lavoro e indennizzi, aggiunge il gruppo.

Punto di partenza una situazione, quella di Opel, piuttosto difficile. Lo ha spiegato senza mezzi termini il ceo del gruppo Psa Carlo Tavares. «Dal 1999 al 2016 Opel e la consociata Vauxhall sono passate da una quota di mercato in Europa del 9,22 % al 5,72% di fine 2016».

Ingenti le perdite accumulate nello stesso periodo. Per centrare il nuovo piano, il management non avrà vita facile, ma verranno utilizzate le risorse interne che a detto dei vertici di Opel sono buone.

La riduzione dei costi anche sul lavoro sarà parte del piano. Ma lo farà in maniera responsabile, come detto, senza esuberi o chiusure, in accordo con PSA e con il sindacato IG Metall, con cui il Gruppo è pronto a trattare un programma di prepensionamenti. A oggi Psa insieme ad Opel gode di buona salute, con 4,3 milioni di auto vendute l'anno scorso e 55 miliardi di fatturato.

Ma come accennato sopra «gli obiettivi sono più ambiziosi - ha spiegato Lohschell - con margini del 2% per il 2020 quando contiamo di tornare in utile e del 6% nel 2026. La crescita inoltre sarà raggiunta abbassando il break even point a 800 mila unità».

Quattro i pilastri su cui si basano gli obiettivi del piano di risanamento e di crescita. Il primo è l'elettrificazione.

«Abbiamo in programma un percorso che va verso i 95 g/km – continua l'ad di Opel - grazie alla tecnologia PSA. Avremo quattro linee elettrificate entro il 2020, compresa la Grandland X e la Corsa elettrica e saremo tutti elettrificati entro il 2024 con una variante ibrida o alla spina».

E veniano al secondo pilastro. Entro il 2024 Opel passerà da nove architetture a due e da dieci a quattro famiglie di motori. Stesso discorso per le trasmissioni. La ridotta complessità e al tempo stesso l'incremento delle sinergie consentiranno di raggiungere 1,1 miliardi di euro di risparmi nel 2020 e altri 1,7 miliardi entro il 2026.

La “casa” della Opel rimarrà, tuttavia, a Russelsheim così come tutto l'engineering dei modelli resterà in Germania. Saranno investiti, secondo il piano, il 7-8% del fatturato in ricerca e sviluppo e costituiremo un polo di eccellenza per PSA su carburanti alternativi, sistemi autonomi, testing di software e fuel cell.

Uno dei punti centrali del piano PACE! è il raggiungimento di livelli di eccellenza nella ecosostenibilità. Grazie al pieno accesso alle tecnologie del Groppo, Opel diventerà un leader europeo nella riduzione della CO2, con la prospettiva di arrivare al 2024 con una gamma di auto completamente elettrificata con propulsione elettrica pura, ibridi plug-in o motori termici mild hybrid.

Entro il 2020, Opel proporrà quattro modelli elettrificati, tra cui il suv Grandland X PHEV e la prossima generazione Corsa, che sarà proposta anche come auto completamente elettrica.

Opel con Psa punta a rendere la produzione più efficiente. Entro il 2020 sarà ridotto il costo delle nostre auto di 400 euro per unità e riorganizzeremo la rete produttiva portando in Europa modelli che attualmente sono prodotti in Corea. Per ogni impianto stiamo delineando dei percorsi per renderli più efficienti e profittevoli. Porteremo la piattaforma Emp2 di Psa ad Eisenach per produrre un Suv nel 2019 e a Russelsheim per una nuova vettura di segmento D. «Così, passeremo - continua il manager - dalle vecchie architetture GM alle nuove».

Il terzo pilastro è l'obiettivo qualità. «I tre marchi francesi - dice il numero uno -sono già molto differenziati fra loro e noi saremo il marchio tedesco del Gruppo. La Grandland X ha anticipato la strada che prenderemo: è diversa dalla Peugeot 3008. Il design, dunque, rimarrà un fattore importante.

L'altro tema da considerare è quello del posizionamento: entro il 2021 vogliamo raggiungere il 40% di vendite coi Suv e tagliare i rami secchi, cioè i modelli che non rendono. Introdurremo anche l'allestimento al top di gamma Ultimate e ridurremo così di quattro punti percentuali il divario rispetto alla media dei principali marchi europei”.

Il quarto pilastro sarà l'espansione di gamma e di mercati. Saranno nove i nuovi lanci entro il 2020, ma oltre alle vetture per passeggeri, ci saranno anche delle novità in tema di veicoli commerciali: tutti i nuovi modelli beneficeranno delle sinergie pianificate. Il primo passo sarà la commercializzazione del nuovo Combo nel 2020 che permetterà alla marca di incrementare i volumi e di entrare sul mercato turco.

Globalmente, infine, l'obiettivo dichiarato è di entrare in 20 nuovi mercati entro il 2022 e di raddoppiare le esportazioni entro il 2020. Opel a quel punto diventerà, finalmente, un marchio davvero globale, garantendosi una quota del 10% delle vendite totali nei nuovi mercati esteri.

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