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Tesla, ora la partita di Elon Musk si fa davvero difficile

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AUTO ALLA SPINA

Tesla, ora la partita di Elon Musk si fa davvero difficile

Il monopolio di Tesla tra le auto elettriche premium sta vacillando. Dopo essere diventata leader del settore a causa della mancanza di concorrenti, per la casa di Elon Musk la sfida ora si fa davvero dura. Tesla si trova sotto un fuoco incrociato: da una parte i costruttori tradizionali di vetture di lusso che spingo sull'elettrificazione, dall'altra i generalisti che aggrediscono la fascia media delle auto alla spina, settore dove il vero leader mondiale è Nissan. E intanto in borsa frena.

Al lungo elenco di concorrenti in arrivo si deve aggiungere una situazione finanziaria complessa che ha fatto segnare il trimestre peggiore di sempre con perdite nette per 671 milioni e un profitto operativo a -1,2 miliardi di dollari, a fronte di patrimonio netto che vale 11 volte il valore contabile e un valore di mercato pari a 52,5 miliardi di dollari, perdendo quasi un quarto del proprio valore rispetto ai periodi migliori. La strategia di Musk per rispondere a tutto questo segue quanto già visto in passato: presentazioni ad alto tasso scenico come la nuova Roadster elettrica da oltre 400 km/h attesa nel 2020 e il camion elettrico in grado di ”rivoluzionare” il mondo dei trasporti. E sulle prestazioni, solo annunciate, della hypercar Tesla ci sono anche molti dubbi.

A differenza del costruttore californiano, esperto in annunci ad effetto wow in grado di attirare investitori, le case europee sono partite in sordina in materia di veicoli a zero emissioni ma sono al lavoro già da diversi anni per presentare intere gamme di veicoli prive motore termico a lunga autonomia.

Partendo da Bmw che ha annunciato 25 modelli elettrificati di cui 12 full electric entro il 2025, il costruttore di Monaco di Baviera ha svelato all'ultima edizione del Salone di Francoforte la concept i Vision Dynamics che con 600 km di autonomia e prestazioni da sportiva sfida apertamente la Tesla Model S. Passando a Mercedes l'attenzione all'elettrico è talmente alta da aver creato una gamma specifica battezzata EQ portata al debutto dal suv EQ Concept nel 2016 e dalla EQ A concept accreditata di un'autonomia di 400 km. In totale saranno 10 i modelli full electric presentati dalla Stella entro il 2022, mentre a partire dal 2020 la Smart sarà solo elettrica. Venendo al Gruppo Volkswagen, grazie ad un investimento da 20 miliardi (34 se si considera l'intero perimetro) , arriveranno 80 modelli elettrificati fino al 2030 con il lancio della I.D Crozz II con 500 km di autonomia nel 2021. Nel 2020 debutterà anche la Porsche Mission E, supersportiva elettrica in vendita a circa 120.000 euro. In casa Jaguar e Land Rover arriverà il suv elettrico Jaguar I-Pace in arrivo nel 2018 e dal 2020 tutti i modelli saranno ibridi o EV.

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Le concorrenti per Tesla non arriveranno però solo nella fascia alta del mercato; novità come la seconda generazione di Nissan Leaf con quasi 380 km di autonomia rappresentano una valida alternativa alla Model 3, modello quest'ultimo in forte ritardo rispetto alle stime produttive annunciate da Musk. Al momento la cadenza produttiva si attesta a 260 auto al mese contro le 1.500 necessarie per rispettare gli impegni peresi con la campagna ordini che tesla a lanciato quando la vettura era ancora lontana dalla produzione. Ma non pasta: addirittura Lamborghini punta sull'elettrico (passando dall'ibrido) e anche Aston martin ha annuncaito una supercar a ioni di litio: la RapidE.

Altro elemento di competizione arriverà dalla distribuzione di energia elettrica, ad oggi principale limite per l'espansione delle auto EV. Se da una parte Tesla ha realizzato la rete Supercharghed, con la nascita di Ionity Bmw, Daimler, Ford e Volkswagen realizzeranno una rete paneuropea di ricarica veloce con 400 stazioni entro il 2020 dotate di una capacità fino a 350 kW contro i 120 kW di Tesla. Da non dimenticare anche gli investimenti in materia di batterie, a partire dai 200 milioni di euro investiti da Bmw per la realizzazione di un centro di ricerca operativo da inizio 2019 o per i 200 ingegneri Toyota al lavoro sulle batterie allo stato solido, che sembrano essere molto promettenti.

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