Trovare un'auto che abbia le carte in regola per poter partecipare alla Mille Miglia o semplicementeinvestire su automobili rare e dal grande passato sportivo documentato. Mai prima era stata proposta un'asta così “a tema” come quella legata alla gara di regolarità più famosa del mondo, la Mille Miglia. L'asta è realizzata dagli esperti del Dipartimento Automotive Finarte che hanno voluto abbinare la logica della ricerca storica a quella dell'investimento ragionato. un'asta di auto d'epoca, che si svolgerà a Brescia il prossimo 14 maggio, il giorno che precede la partenza della nuova edizione della Mille Miglia e si svolgerà nel Museo della Mille Miglia all'interno del chiostro di Sant'Eufemia.
Ben 33 le vetture proposte. Tutte da Mille Miglia. Una scelta di fondo quella di privilegiare le vetture di cui viene indicato, a catalogo, il vario grado di accettabilità. Cinque di queste sono vetture che hanno effettivamente corso la Mille Miglia “storica” dal 1949 al 1955: vetture diverse ma di valore eccezionale.
Una Fiat 8V valore compreso fra 2.000.000 e 2.500.000 di euro, esemplari unici, dal “pedigree” garantito. Fra cui l'unica “coupé corsa” delle nove coupé Vignale. Ha gareggiato nella Mille Miglia del 1955 e ha al suo attivo 2 Giri di Sicilia, 2 Coppa Intereuropa per un totale di 37 gare.
L'auto, cambiando spesso livrea, ha corso 14 gare con una prima carrozzeria ed ha la carrozzeria attuale dal 1957, con cui ha garareggiato ancora più gare, 23, fino al 1960. E stata custodita da oltre trent'anni in una prestigiosa collezione. Poi, un esemplare unico di “sport”, l'artigianale e ruggente Alfa Maserati Prete valore fra 1.200.000 e 1.700.000 di euro. Nel 1949 ha corso la Mille Miglia e fu 3a assoluta alla Targa Florio: un risultato prestigioso per un'automobile non ufficiale, ma “fatta a mano” da Placido Prete, uno di quei folli meccanici che creavano macchine da corsa con quanto era sopravvissuto alla guerra.
E ancora un’apparentemente pacifica Fiat 1400, valore fra 300.000 e 350.000 eurio, preparata da Abarth da De Sanctis, con un importante palmares. Oltre ad una “berlina che vince le corse” per antonomasia, un'Alfa Romeo 1900 TI, valore fra 200.000 e 250.000 euro. E infine una Topolino valore fra 95.000 e 120.000 euro, una di quelle che consentirono a molti di cimentarsi nella gara più prestigiose senza dover spendere troppo.
A seguire, due incredibili inglesi “da corsa” degli anni ‘50. L'auto-capolavoro di Colin Chapman, una Lotus Eleven, valore fra 245.000e270.000 euro, con un passato di gare in Venezuela. Ed una introvabile Kieft, valore fra 450.000 e 550.000 euro che combatté al Nürburgring contro schiere di Porsche.
Due chicche, poi: una Fiat 1500 6C Berlinetta Superleggera, carrozzata Touring una di quelle auto mozzafiato, da Art-Decò dalla linea spettacolare e una Porsche 356 Speedster. Tutto si sa della Speedster, ma l'esemplare “battuto” è la n. 57, una delle prime dei 200 esemplari Speedster preserie del 1954. E poi ancora altre vetture di fine anni 20, apprezzate dai regolaristi, vetture dall'ottimo coefficiente e basso numero di partenza in quanto pre-war: due affidabili Chrysler 72 Roadster, due elegantissime Fiat, una 514 Spider ed una 520 Torpedo, e una rarissima Salmson. Ed ancora un gruppo di auto dedicate ai più romantici e, insieme, ai più attenti investitori, dette “barn find. Dimenticate o trascurate, ma pur sempre preziose. In condizioni da restauro, sono la base per realizzare dei gioielli unici. Tutte comunque da riportare sulle strade della Mille Miglia: dalla imponente Mercedes “Ponton” alla s Fiat 1100 S Berlinetta Pinin Farina alla Cisitalia 202 Cabriolet Vignale. Oltre a due pezzi rari ma quasi dei “concept” stradali moderni: una Mercedes-Benz SLR McLaren Roadster 722S e una SLR Stirling Moss, entrambe eleggibili per il Mercedes-Benz 1000 Miglia Challenge.
Ma non solo auto: ricca è la sezione automobilia, sempre a tema Mille Miglia: monete, trofei, spille, orologi, introvabili foulard, fotografie, materiale cartaceo, etc. Si può trovare il piccolo oggetto introvabile, come la spilla anni '30 della classica “freccia rossa” 1000 Miglia che esemplare unico ha la freccia verso sinistra! Oppure il pezzo unico e importante, come la coppa in argento del 1930, Trofeo IV Coppa Mille Miglia premio traguardo di Rovigo che Giuseppe Campari, vincitore in quell'anno, non ritirò. O lo striscione di partenza della VII Mille Miglia del 1933.
A cui si aggiunge una sezione speciale di parti meccaniche introvabili che comprende una serie di carburatori speciali per automobili speciali e, addirittura, un motore completo Fiat 8V che ha corso la Mille Miglia in tre edizioni. E infine una selezione di vetture in esposizione, dove troviamo altri esemplari che corsero la Mille Miglia e Ferrari davvero speciali. Tra queste pezzi di altissimo valore come la Ferrari Testarossa Barchetta, realizzata nel 1992 da Pininfarina per Olivier Gendebien o la Fiat 8V appartenuta a Emanuele Filiberto Nasi, nipote di Giovanni Agnelli. L'auto corse la Mille Miglia del 1957 ed è l'ottavo esemplare di tutte le Fiat 8V.
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