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Dossier La guida autonoma diventa telecomandata (da remoto) grazie al 5G

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    Dossier | N. 101 articoliSpeciale guida autonoma e sistemi ADAS

    La guida autonoma diventa telecomandata (da remoto) grazie al 5G

    L'arrivo del 5G avrà un ruolo fondamentale nella connettività dei veicoli autonomi. Ne sono convinti i ricercatori di Gartner, secondo i quali le reti 5G possono essere 10 volte più efficienti delle reti 4G, e grazie a queste performance le opportunità per il settore dei veicoli autonomi cresceranno in modo netto. Fra queste, la possibilità di avere veicoli autonomi controllati da remoto da una componente umana, in grado di intervenire in caso di necessità o per azioni programmate.

    Grazie ai sensori posizionati sulle auto, del resto, la mole di dati prodotta raggiungerà quantità senza precedenti. E questo consentirà ai cosiddetti Original equipment manufacturer (OEM) di estrarre informazioni sempre più dettagliate e utili in fase di produzione. Quella che si andrà a configurare, secondo Gartner, è partnership strategica fra gli stessi OEM e i fornitori di servizi di comunicazione (CSP).

    Entro il 2025 – secondo Gartner – i veicoli autonomi caricheranno nel cloud oltre 1 terabyte di dati al mese. Una quantità enorme, se paragonata ai 30 gigabyte prodotti oggi dalle auto connesse. «Per cogliere l'opportunità, i CSP dovranno assicurarsi che il 5G sia incluso nella progettazione dei veicoli del futuro, nei settori della sicurezza e della connettività, dove ci sono le maggiori opportunità», ha detto Jonathan Davenport, senior research analyst di Gartner.

    Sempre le reti 5G forniranno ai passeggeri dei veicoli autonomi servizi di infotainment di alta qualità. «Di conseguenza, le reti 5G fanno dei CSP un partner importante per i sistemi avanzati dei veicoli, che si tratti di sicurezza, analisi dei dati o intrattenimento» ha aggiunto Davenport.

    Le auto telecomandate
    L'analisi di Gartner s'è concentrata anche sui recenti fatti di cronaca, che hanno posto più di qualche dubbio sulla reale efficacia della guida autonoma e hanno messo in evidenza quelle che sono le vere sfide che il settore dell'automotive deve affrontare per sviluppare sistemi di guida autonoma in grado di garantire livelli di sicurezza superiori a quelli dei conducenti umani. E anche in questo caso, la tecnologia 5G potrà cambiare le carte in tavolo. «I veicoli autonomi - ha spiegato Davenport - si trovano ad affrontare una serie di condizioni che non sono in grado di gestire immediatamente, il che comporta la necessità di un passaggio di consegne.

    Questo passaggio di consegne disattiva la modalità autonoma e trasferisce il controllo a un conducente umano, ma non è sempre possibile. Una potenziale soluzione per questi scenari in cui il passaggio al pilota umano non riesce è l'utilizzo di piloti remoti. I piloti umani possono essere i destinatari di una consegna remota pianificata o aiutare a recuperare un veicolo autonomo che è rimasto bloccato». La soluzione dell'auto “telecomandata” a conduzione umana, dunque, è fra le ipotesi. Ma ha bisogno di reti a bassa latenza ed alta affidabilità. Dunque del 5G. Una volta avviata - – secondo Gartner - questa tecnologia consentirebbe ai tecnici umani delle strutture remote di valutare i feed video in diretta e la diagnostica del veicolo dall'AV e di assumere virtualmente il controllo di guida.

    In questo senso, ci sono da registrare già alcuni test. L'azienda californiana Phantom Auto sta sviluppando soluzioni di controllo remoto per autoveicoli autonomi che utilizzano la connettività cellulare. Allo stesso tempo, l'OEM svedese di autocarri e autobus Scania, ha condotto test con Ericsson sulle capacità di controllo remoto 5G per i suoi autobus pubblici.

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