Alla fine, il meccanismo ecobonus-ecotassa è stato tarato per minimizzare l’impatto del nuovo tributo sull’acquisto di auto: la soglia di emissioni di CO2 oltre la quale si paga, 160 grammi/chilometro, è tale da lasciare fuori anche molti suv diesel medio-grandi. Anche il bonus è stato di fatto limitato alle vetture elettriche e a poche ibride (escluse per ora anche alcune Toyota “popolari”), peraltro con prezzo di listino sotto i 50mila euro, Iva esclusa. Molti sono invece i dubbi sulle modalità applicative del meccanismo, introdotto dalla legge di Bilancio (commi 1031-1047). Più semplici gli incentivi previsti dai commi 1057-1064 per moto e motorini elettrici o ibridi.
Tra i punti chiari c’è che i valori di CO2 sono i più bassi, perché calcolati col vecchio ciclo, più blando.
Per il decreto interministeriale attuativo previsto dal comma 1040, i ministeri dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dell’Economia hanno meno di due mesi: il meccanismo sarà in vigore dal 1° marzo, e fino al 31 dicembre 2021.
Queste date paiono da interpretare nel senso che l’incentivo e la tassa non riguarderanno chi dal 1° marzo targherà una vettura il cui contratto di acquisto è stato concluso prima né chi ne avrà stipulato uno prima del 31 dicembre 2021 ma non sarà riuscito a immatricolare entro quella data.
Incentivi ed ecotassa riguarderanno anche gli acquisti in leasing e non solo le autovetture, ma anche tutti gli altri autoveicoli della categoria internazionale M1, cioè quelli per il trasporto persone di nove persone al massimo. Quindi, sostanzialmente, anche pullmini e camper. Tutti i veicoli dovranno essere nuovi, ma l’ecotassa sarà dovuta anche da chi acquista un usato all’estero (una condizione di cui andrà verificata la legittimità alla luce delle norme Ue).
Non è ancora chiaro se, per ottenere l’incentivo, l’acquirente potrà essere solo una persona fisica o anche un ente o un’impresa: la legge pare comprendere tutti, ma non è certo che ciò rispetti le norme Ue sugli aiuti di Stato. L’importo del bonus è maggiore se l’acquisto è accompagnato dalla rottamazione di un altro veicolo M1 di classe ambientale da Euro zero a Euro 4 (quindi immatricolato fino a una decina di anni fa), intestato da almeno 12 mesi allo stesso soggetto o a un suo familiare convivente.
Quanto a moto e motorini (categorie L1 e L3), non c’è ecotassa e gli incentivi - che sono del 30% del prezzo, con un massimo di 3mila euro e spettano solo per elettrici e ibridi di potenza fino a 11 kiloWatt e solo in caso di rottamazione di un veicolo della stessa categoria che abbia classe ambientale tra Euro zero ed Euro 2 - sono limitati al 2019 e non sono commisurati alle emissioni di CO2 ma scattano solo se il mezzo è elettrico o ibrido (definizione che avrà bisogno di chiarimenti in fase applicativa).
Per acquisto e posa in opera di infrastrutture di ricarica e aumenti di potenza del contatore fino a 7 kW, il comma 1039 riconosce una detrazione d’imposta sulle spese documentate sostenute dal 1° marzo prossimo al 31 dicembre 2021.
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