Questa volta è la Ferrari a giocare di anticipo rispetto alla concorrenza, e dunque è logico che il riserbo sia massimo. Nessun altro brand con un tasso di esclusività al livello della Casa di Maranello, infatti, ha ancora pronta una vetturaibrida, ma soltanto conferme di imminenti arrivi. Come quella di Lamborghini, mentre Porsche sta per presentare la sua prima elettrica e propone per gran parte dei propri modelli delle varianti ibride, sia pure non ancora per la 911. La casa di Stoccarda però sembra più propensa ad ampliare la propria offerta che a curarne l'esclusività.
Detto questo, a pochi giorni dalla presentazione della nuova Ferrari elettrificata, prevista per il 29 maggio - sarebbe meglio dire a doppia alimentazione, elettrico e benzina - non c'è ancora nulla di ufficiale né sulle caratteristiche dell'unità motrice che spingerà la vettura, né sulle soluzioni estetiche che ne personalizzeranno l'offerta.
Punto di partenza, vista la tipologia delle nuova Ferrari, è da considerarsi l'elettrificazione del V8 turbocompresso, l'unica scelta termica che potrebbe arrivare ad offrire una potenza di sistema dell'ordine dei 1.000 cavalli. Il che significherebbe che la componente elettrica abbinata al motore termico si spingerebbe ad erogare fino a ulteriori 200 cv, mentre il V8 turbo arriverebbe alla soglia degli 800 cavalli.
Va ricordato che LaFerrari arriva a erogare un massimo di 963 cavalli, così ripartiti: 163 cv del motogeneratore elettrico e 800 cv del V12 di 6.300 cc aspirato. È del tutto probabile che per la prima Ferrari ibrida non ci si limiti all'integrazione di un powertrain ad operare sulla linea della trasmissione o sull'albero motore, ma che si possa ritrovare anche una forma di supporto elettrico al turbocompressore.
E veniamo all'aspetto estetico che avrà una sua importanza, vista la specificità dell'inedita “rossa”. Sotto le mascherature dei tanti “muletti” avvistati in questi ultimi mesi si sono notati dettagli inediti come un profilo ricurvo a freccia del muso, ma anche i terminali di scarico in posizione accentrata e ancora i fari posteriori che potrebbero rinunciare al classico design tondeggiante in favore di linee più essenziali e forse orizzontali. Da aggiungere che per le nuove tecnologie - sia quelle ibride che anche le future elettriche - alla Ferrari hanno scelto di affidarsi ad importanti partner tecnici, ma che verranno poi sviluppate e soprattutto prodotte direttamente in “casa”.
E veniamo, infine, alla tempistica del lancio della nuova Ferrari ibrida, che dopo la presentazione prevista per il 29 maggio a Maranello non sarà in vendita prima del 2020. Due anni dopo e dunque nel 2022 sarà poi la volta del lancio della Purosangue, ovvero il tanto atteso suv-crossover della Casa di Maranello che probabilmente sarà offerto oltre che nelle tradizionali varianti termiche anche con un’unità ibrida. Insomma un programma ben congegnato che rivoluzionerà l’offerta, pur sempre esclusiva, delle «rosse».
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