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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2011 alle ore 17:36.

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Tribunale di Ivrea, sezione penale, sentenza 4 aprile 2011 n. 49

La pubblicazione dell'ordinanza del GIP emessa ex articolo 409 Cpp senza alcuna autorizzazione, addirittura mediante affissione di copia della stessa su cartelloni destinati alla propaganda elettorale, nel momento di pieno svolgimento della campagna elettorale, configura un'ipotesi di trattamento dei dati giudiziari non consentito, in quanto posto in essere in aperta violazione con il disposto di cui all'articolo 27 del Dlgs n. 196 del 2003. La descritta condotta deve intendersi connotata da tutti gli elementi richiesti ai fini della integrazione della fattispecie delittuosa di cui all'articolo 167 del Dlgs n. 196 del 2003, nella parte in cui punisce chiunque, al fine di trarne per sé o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento dei dati personali in violazione di quanto disposto dagli articoli 17, 20, 21, 22, commi 8 e 11, 25, 26, 27 e 45, se dal fatto deriva nocumento. Nella fattispecie, stante l'affissione, in piena campagna elettorale e su cartelloni a ciò diretti posti al di fuori del palazzo comunale, da parte dell'imputato e della di lui madre, all'epoca avversaria politica della persona offesa, sindaco uscente del Comune, in quanto entrambe candidate alla medesima carica di primo cittadino, dell'ordinanza emessa dal GIP ex articolo 409 c.p.p., deve ritenersi pienamente integrata la fattispecie incriminatrice contestata, avendo la persona offesa innegabilmente riportato un danno all'immagine ed una percentuale di voti notevolmente in diminuzione rispetto a quelli registrati alla precedente tornata elettorale.

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