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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2012 alle ore 19:09.
Cinque consigli. Cinque suggerimenti per aprire gli occhi al momento di sottoscrivere (o durante) un contratto di finanziamento, per evitare problemi con la banca o con la società finanziaria di turno.
1) Taeg innanzitutto
Prima di tutto c'è il Taeg, il tasso annuo effettivo globale. È il vero indicatore di costo. Guardando tale percentuale si sa quanto si paga sul finanziamento. Il Taeg deve comprendere per legge, tra l'altro, gli interessi; le spese di istruttoria e apertura della pratica di credito; le spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate, se stabilite dal creditore; le spese per le assicurazioni e tutte le spese relative a servizi accessori connessi con il contratto, se la sottoscrizione di detti servizi è obbligatoria.
2) Diffidate del "tasso zero"
Se la pubblicità lancia lo slogan del "tasso zero", chiedete spiegazioni. La domanda è: quello che viene pubblicizzato è il Taeg o il Tan? Quest'ultimo è il tasso annuo nominale, in sostanza il tasso di interesse da pagare: quanto maggiore è la forbice tra Tan e Taeg, tanto maggiore sono i costi del finanziamento diversi dal solo tasso di interesse. Occhio dunque alle pubblicità: il "tasso zero" è quasi sempre è il Tan.
3) Copia del contratto
Prima di firmare alcunché, meglio sempre farsi dare copia del contratto di finanziamento in modo da analizzarne le clausole. Innanzitutto c'è da verificare se il tasso di interesse supera quello di usura (stabilito periodicamente da Bankitalia, vedi www.bancaditalia.it). Sono nulle le clausole che: fissano tassi, prezzi e condizioni più sfavorevoli per i clienti rispetto a quelli pubblicizzati; oppure clausole che rinviano agli "usi" per determinare tassi di interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati.
4) Se ci ripensi non paghi
È una regola inserita con la nuova normativa sul credito al consumo: il cliente può recedere senza spese né commissioni di estinzione anticipata entro 14 giorni dalla conclusione del contratto di finanziamento in qualsiasi caso e senza una motivazione particolare. È sufficiente il semplice ripensamento. Occhio però: al recesso dal contratto di finanziamento non consegue in modo automatico la chiusura del contratto collegato di acquisto di un bene o servizio, a meno che non vi sia una clausola diversa.
5) Ritardato pagamento
Per non far maturare inutili e costosi interessi di mora, rimborsate in modo regolare le rate. In caso di ritardo meglio fare un fax all'ufficio clienti della banca o della finanziaria spiegando le ragioni e garantendo la regolarità dei successivi pagamenti. Il ritardo di due rate infatti potrebbe far scattare l'iscrizione nel sistema di rilevazione dei rischi finanziari. Ma vi devono sempre avvisare di questa iscrizione con raccomandata. L'iscrizione infatti dura parecchio tempo (da 12 a 36 mesi in base ai casi), può creare problemi per la sottoscrizione di altri finanziamenti e incidere dunque sulla valutazione del vostro "merito creditizio". In pagina c'è la storia di un lettore pisano che, per disguidi della banca (che si è scusata), è stato pressato per settimane da un'agenzia di recupero crediti.
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