Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2012 alle ore 12:20.

My24

Sull'obbligo del confronto di tre preventivi per la Rc auto, previsto dal decreto liberalizzazioni, gli assicuratori incassano l'altolà dell'Isvap. In attesa di mettere a punto il documento contenente «uno standard di modalità operative per l'applicazione delle disposizioni» previste dal provvedimento, l'istituto guidato da Giancarlo Giannini – che ha tempo quattro mesi, dall'entrata in vigore del Dl, per definire i criteri – ha deciso di sospendere quanto previsto dall'articolo 34 del decreto.

Soddisfatto lo Sna (il sindacato nazionale agenti di assicurazione) che aveva criticato la norma fin dalla sua gestazione. «L'Isvap si è formalmente espresso – ha spiegato ieri Claudio Demozzi, presidente nazionale Sna –: l'obbligo di confronto delle tariffe Rc auto è stato sospeso per il tempo necessario alla predisposizione della normativa». Il numero uno degli agenti assicurativi è tornato quindi sul l'articolo 34 per ribadire le perplessità del sindacato.

«Era una vera e propria beffa - ha proseguito - come abbiamo sostenuto in tutte le sedi istituzionali. Perché, come poteva l'agente proporre una polizza migliore di quella della compagnia?». La soluzione caldeggiata dagli operatori, ha ricordato ancora Demozzi, «è quella rappresentata dalla possibilità di vendere polizze di diverse compagnie (l'accesso alla cosiddetta "pluriofferta", ovvero la collaborazione tra intermediari oggi vietata), ma la sospensione dell'applicazione ci conferma nella correttezza del nostro operato». In attesa, quindi, delle indicazioni dell'Isvap, gli assicuratori tirano per ora un sospiro di sollievo.

Sulla Rc auto e sui costi delle polizze continuano però a restare accesi i riflettori dopo l'intervento del Governo nel decreto liberalizzazioni. Così ieri l'Automobile Club d'Italia (Aci) ha inviato al presidente del Consiglio, Mario Monti, una proposta di legge in quattro articoli che promette un risparmio del 30% sui costi assicurativi (oltre il 40% in alcune province) e che ruota attorno a quattro pilastri: decadenza dal diritto al risarcimento entro 90 giorni dal sinistro; obbligo di perizia delle cose danneggiate; risarcibilità del danno alla persona per lesioni con accertamento medico legale oggettivo; risarcimento in forma specifica, nel caso di danni a cose, con l'obbligo di far riparare l'autoveicolo presso un'officina convenzionata con la compagnia. «Crediamo che oggi – ha spiegato il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani – sia urgente contemperare il diritto dei danneggiati ad avere un equo risarcimento con il diritto degli assicurati ad avere un costo sostenibile per la Rc auto».

Costi che sono molto lievitati negli ultimi anni, come ha sottolineato lo stesso numero uno del l'Aci. «Tra il 1990 e il 2010 la spesa per gli italiani per l'acquisto di carburanti è cresciuta del 96,3%. La spesa per l'assicurazione Rc auto è aumentata nello stesso periodo del 149,1% rispetto a un andamento dei prezzi al consumo in crescita del 72%. Ma negli ultimi due anni le cose sono notevolmente peggiorate: considerando anche il superbollo, l'Ipt (imposta provinciale di trascrizione) e l'Iva, la spesa fiscale per gli automobilisti nel 2011 è stata di 1,2 miliardi e sarà di 2,4 miliardi nel 2012». Sticchi Damiani ha quindi ricordato i numeri del sistema auto. «Considerando l'indotto, il settore dà lavoro a 1,2 milioni di persone, pesa l'11,4% del Pil e contribuisce al gettito fiscale nazionale nella misura del 16,6 per cento».
Ce.Do.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.