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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2012 alle ore 13:35.

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a cura di Sergio Pellegrino e Giovanni Valcarenghi

Dal limite dei ricavi alla rettifica Iva. Dal regime ordinario al supersemplificato. Tutte le parole per capire meglio il nuovo meccanismo di agevolazione per i minimi.

Ammontare massimo di ricavi
L'accesso e la permanenza nel regime di vantaggio è subordinato al conseguimento di ricavi o compensi non superiori a 30mila euro. Per i soggetti con tutti i requisiti prescritti, ma che hanno optato per l'ordinaria sino al 2011, l'accesso al regime dal 2012 comporta la verifica del tetto con il criterio di competenza in riferimento ai ricavi dell'anno 2011

Comportamento concludente
comportamento pratico tenuto dal contribuente che, pur in mancanza di una esplicita opzione formalizzata nei modelli di rito, dà conto del fatto di voler scegliere di applicare un determinato regime, laddove il comportamento sia incompatibile con altre soluzioni

Imposta sostitutiva
La tassazione ai fini Irpef e addizionali per il regime di vantaggio è sostituita dalla applicazione di una imposta del 5% che assorbe ogni altro carico fiscale, con esclusione dei contributi previdenziali che risultano comunque dovuti secondo le specifiche regole della categoria di appartenenza

Indennità di maternità
Somma percepita dagli enti di previdenza a fronte della impossibilità di svolgere attività lavorativa. L'indennità rappresenta una voce reddituale da tassare anche in caso di applicazione del regime di vantaggio, pur non concorrendo alla verifica del superamento del tetto massimo di ricavi o compensi, in quanto non rappresenta tecnicamente una tale qualificazione

Nuove iniziative produttive
Regime alternativo a quello dei minimi che può essere applicato solo in sede di avvio di una attività (per il primo triennio) che possegga il requisito della novità. Si applicano l'Iva (versata una volta l'anno) e gli studi di setttore, mentre Irpef e addizionali sono assorbiti da una sostitutiva del 10 per cento

Principio di cassa
Meccanismo di determinazione del reddito che contrappone le somme incassate a quelle spese, a prescindere dalla tipologia di attività svolta (impresa o lavoro autonomo): il regime dei minimi applica sempre questo metodo di quantificazione dell'imponibile

Regime ordinario
Regime canonico di determinazione del reddito fondato sulla contrapposizione tra costi e ricavi (oppure tra compensi e spese per le professioni) e sulla applicazione dell'Irpef e relative addizionali secondo l'usuale meccanismo di progressione a scaglioni

Regime semplificato
Regime cui possono aderire i soggetti che non superano determinate soglie di ricavi e che consente di non tenere la contabilità ordinaria e di applicare specifiche regole di determinazione del reddito. Si applicano Iva, Irap e studi di settore. Le aliquote Irpef sono applicate secondo gli scaglioni di reddito

Regime supersemplificato
Regime riservato ai contribuenti che possiedono i requisiti dei minimi ma non quelli aggiuntivi del regime di vantaggio. Non esistono adempimenti contabili, ma sussiste la soggettività passiva Iva (con versamento annuale). Si beneficia della esclusione da Irap, ma si applicano gli studi di settore

Rettifica Iva a favore
I contribuenti fuoriusciti dai minimi in quanto non in possesso dei requisiti hanno la facoltà di rettificare a loro favore l'Iva non detratta sui beni e servizi non ancora utilizzati alla cessazione del regime e sui beni strumentali acquistati da meno di 5 anni. L'importo a credito potrà essere recuperato nella prima liquidazione periodica successiva alla fuoriuscita dal regime. Per chi entra nel regime super semplificato si tratterà del versamento dell'Iva annuale 2012 da effettuare entro il 16 marzo 2013

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