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Dossier Ai Pm segnalati solo i reati

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    Dossier | N. 27 articoliIl rientro dei capitali

    Ai Pm segnalati solo i reati

    «Questa è l'ultima chiamata per rientrare nella legalità». Lo ha detto ieri, annunciando l'arrivo del provvedimento sulla voluntary disclosure, Antonio Martino, responsabile dell'Ucifi dell'agenzia delle Entrate.

    La prima tappa del roadshow sulla disclosure organizzato da Mps in collaborazione con Il Sole 24 Ore è stata l'occasione per fare il punto sugli ultimi nodi da sciogliere prima che la procedura entri finalmente nel vivo.
    E tra i chiarimenti forniti da Martino ce n'è uno importante: «L'obbligo che gli uffici dell'Agenzia hanno di comunicare alla Procura, entro 30 giorni dal versamento delle somme dovute, la conclusione della procedura vale solo nei casi penalmente rilevanti. In caso contrario, non ci sarà bisogno della trasmissione».

    Un'ulteriore precisazione arrivata ieri riguarda le cause di non punibilità, che operano soltanto se si tratta di un reato per il quale è espressamente prevista l'esclusione: «Per fare un esempio – ha spiegato Martino – se i patrimoni posseduti all'estero sono frutto di traffico di stupefacenti, questo reato non si cancella ma resta».
    Con l'imminente arrivo del provvedimento e del modello di istanza la voluntary disclosure diventa quindi operativa, anche se restano diversi dubbi tra gli operatori: «Li chiariremo con una circolare, la prima di una serie, che sarà diffusa nelle prossime settimane (attorno al 20 febbraio, n.d.r.)», tranquillizza Martino. L'attesa è dovuta ai tempi tecnici necessari per raccogliere gli spunti dei professionisti e rispondere alle loro domande.

    Intanto, con il modello e le istruzioni contenute nel provvedimento, chi non ha bisogno di ulteriori chiarimenti può presentare l'istanza. Anche se, in realtà, la legge n. 186/2014 è in vigore dal 1° gennaio e da tale data era tecnicamente già possibile presentare domanda di adesione. Cosa che ha fatto, per conto di un suo cliente, il commercialista Stefano Conti, romano: «Il 5 gennaio ho protocollato all'ufficio delle Entrate la mia istanza, corredata da tutta la documentazione necessaria alla ricostruzione della “storia” del mio cliente. Mi sono basato sulla vecchia bozza e ho compilato una istanza semplice: quello che conta in realtà è la documentazione». I funzionari dell'agenzia delle Entrate hanno accettato la domanda chiarendo però che prima di esaminarla avrebbero atteso i 60 giorni utili agli Stati esteri per siglare accordi con l'Italia. D'altronde, la presenza o meno di una intesa tra Paesi sposta di molto l'asticella relativa al costo della procedura.

    In attesa che trascorrano i 60 giorni (che scadono il 2 marzo), l'agenzia delle Entrate sta approfittando per formare il personale dedicato alla voluntary: «Per tutto il mese di febbraio – racconta Martino – saremo impegnati nell'attività di formazione, il personale sarà perfettamente in grado di affrontare ogni situazione che si presenterà».

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