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Al debutto dal 15 marzo l'identità digitale unica: ecco il piano

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PIN UNICO

Al debutto dal 15 marzo l'identità digitale unica: ecco il piano

Olycom
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Il conto alla rovescia per l'attivazione del cosiddetto pin unico per l'accesso ai servizi di diverse amministrazioni pubbliche è partito. Dal prossimo 15 marzo InfoCert, Poste Italiane e Tim - i primi tre gestori accreditati da Agid (l'Agenzia per l'Italia digitale) - renderanno disponibili a chiunque ne faccia richiesta le nuove identità digitali (Spid) che potranno essere utilizzate al posto delle vecchie password differenziate a seconda dell'ente o dell'amministrazione. E a breve si aggiungeranno altri due gestori che stanno chiudendo la convenzione con Agid.

Dopo tre anni di intenso lavoro preparatorio è dunque pronta la nuova “infrastruttura immateriale”, come l'ha definita ieri la ministra della Semplificazione e la Pa, Marianna Madia, che permetterà ai cittadini e alle imprese di avere un'unica credenziale per i servizi online di tutte le amministrazioni e – in prospettiva – anche dei soggetti privati che aderiranno al sistema Spid. Ieri al ministero della Pubblica amministrazione, dove è stato presentato il programma di lancio del progetto, erano presenti i protagonisti di questa impresa. Con la ministra Madia c'era l'ad di Poste, Francesco Caio, ideatore dello Spid nelle vesti di “Mister Agenda digitale”, l'ad di Tim, Marco Patuano,e Danilo Cattaneo, di Infocert. Presenti, anche il consigliere del governo per l'innovazione, Paolo Barberis, il digital champion Riccardo Luna, i deputati Stefano Quintarelli, presidente del Comitato di indirizzo di Agid, e Paolo Coppola, consigliere della ministra Madia per la digitalizzazione. «Non è ammissibile che internet sia presente nella vita di tutti e quando pensi alla Pubblica amministrazione ti vengano in mente due “f”: file e faldoni - ha detto Marianna Madia -. Ora con un unico pin, un unico sistema di identificazione, sarà possibile far arrivare i servizi ai cittadini, scambiare dati con la Pa e utilizzare servizi privati. Tutto questo per rendere il Paese più semplice e restituire tempo ai cittadini».

Il piano di sviluppo prevede che entro giugno saranno oltre 600 i servizi che permetteranno l'accesso tramite Spid al posto delle vecchie password. Le prime amministrazioni che aderiscono al piano sono l'agenzia delle Entrate, l'Inps e l'Inail, i tre comuni di Firenze, Venezia e Lecce, e sette Regioni: Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Piemonte e Umbria. Entro due anni l'obiettivo è diffondere il nuovo sistema di “login” all'intera Pa.

I target sono ambiziosi: sei milioni di identità digitali rilasciate entro l'anno, «tre milioni di nuovi utenti entro il 2016 a cui si aggiungeranno altrettante identità pregresse, che andremo a recuperare» attraverso una sorta di trasformazione degli “Id” già esistenti, ha spiegato il direttore dell'Agid, Antonio Samaritani. Ma si tratta di traguardi più che raggiungibili secondo il numero uno di Poste, Francesco Caio, che ha ricordato come l'azienda, «abbia già 400-500mila utenti che stanno utilizzando App con il meccanismo di Spid e sono in tutto 4 milioni coloro i quali hanno tutti gli elementi per dotarsi» del pin unico. Mentre l'ad di Telecom Italia, Marco Patuano, ha annunciato che l'azienda «comincerà a rendere i suoi 53mila dipendenti la prima città digitale italiana, nel senso che attiveremo per tutti lo Spid nel giro di qualche mese».

Lo Spid sarà gratuito per almeno i primi due anni, «ma è ragionevole aspettarsi che possa esserlo anche successivamente» ha assicurato Antonio Samaritani. La nuova identità digitale prevede tre livelli di sicurezza: e i primi due, che corrispondono alle versioni con cui si può accedere a tutti i servizi online, saranno, appunto, gratis. C'è poi un terzo livello, associato ad una sorta di smartcard a pagamento, un sistema pensato soprattutto per i professionisti.

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