Norme & Tributi

Politiche attive per il lavoro, prima dote da 400 milioni

  • Abbonati
  • Accedi
le misure del governo

Politiche attive per il lavoro, prima dote da 400 milioni

Centoquaranta milioni di euro già impegnati, nel Jobs act, per l’assegno di ricollocazione; a cui aggiungere i primi risparmi, altri 2-300 milioni, derivanti dal minor numero di beneficiari dell’indennità di disoccupazione (Naspi): una dote complessiva di circa 400 milioni di euro per partire, a settembre, con le nuove politiche attive, la seconda gamba della riforma del mercato del lavoro targata Renzi-Poletti, ancora in stand-by (ma sempre più necessaria viste le tante crisi aziendali ancora in corso e una crescita che stenta a decollare).

La task force che dovrà segnare il passaggio (storico per il nostro Paese) dalla fruizione di sussidi esclusivamente passivi all’assistenza e formazione dei lavoratori cessati verso un nuovo impiego è praticamente pronta: «A metà luglio c’è stato il primo Cda della nuova Agenzia nazionale, Anpal - spiega al Sole-24 Ore il neo presidente e consigliere giuridico di palazzo Chigi, Maurizio Del Conte -.

CRESCE LA CIG STRAORDINARIA
Numero di ore di cassa integrazione, valori cumulati gennaio-luglio. Dati in milioni.

Stiamo ultimando l’infrastruttura informativa, collegando tutte le banche dati per avere informazioni precise sui singoli percettori dei sussidi in vista della loro attivazione. È a buon punto anche la “squadra”: nell’Anpal confluirà parte del personale di ministero del Lavoro e Isfol, il braccio operativo sarà ItaliaLavoro e ci sarà un forte legame con le agenzie private, e con le Regioni, attraverso i centri per l’impiego che avranno un ruolo delicato, essendo il primo punto di contatto per i disoccupati. Nella manovra di Bilancio poi proveremo a ottenere risorse aggiuntive».

L’ANDAMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE
Serie storica mensile delle domande presentate. Dati in migliaia.

Il cuore delle nuove politiche attive è l’assegno (un voucher) di ricollocazione: «Isfol ha ultimato la griglia di indicatori per procedere alla profilazione di chi cerca un impiego - evidenzia Del Conte -. L’entità dell’assegno dipenderà dal grado di occupabilità del singolo soggetto, e sarà proporzionale, in funzione della difficoltà più o meno elevata del cammino verso il nuovo contratto. Si terrà conto di età, sesso, titolo di studio, territorio di residenza, tempo di permanenza nella disoccupazione».

È in via di definizione anche l’offerta congrua, che non si potrà rifiutare pena la perdita del voucher. «Si utilizzeranno essenzialmente tre parametri: la distanza del luogo di impiego, il livello di reddito e la specifica professionalità della persona: in pratica, un ingegnere potrà dire di no, senza avere penalità, a un posto di pizzaiolo», sintetizza Del Conte. Il meccanismo di fruizione dell’assegno è molto semplice: il disoccupato dovrà attivarsi, con una dichiarazione telematica di immediata disponibilità (la Did); poi ci sarà la fase di profilazione e la firma di un patto di servizio personalizzato. Dopo quattro mesi di fruizione della Naspi, si potrà chiedere il voucher spendibile per i servizi di politica attiva. «Per fine settembre saranno ultimati tutti i tasselli; entro novembre arriveranno i primi assegni in tasca ai disoccupati», è il cronoprogramma che ha in mente il numero uno di Anpal.

Fino a quella data non si starà con le mani in mano: nelle prossime settimane si definiranno i criteri per la sperimentazione dell’assegno di ricollocazione nelle nove aree di crisi complessa, dove c’è un programma di riconversione e reindustrializzazione. L’intervento, affiancato da un prolungamento “ponte” - ma estremamente limato - dei sussidi (Cig, Naspi o Asdi senza i vincoli Isee), consisterà in un percorso di riqualificazione e formazione dei lavoratori in esubero e una precisa mappatura del territorio per favorire un assorbimento di queste persone anche nelle aziende dell’indotto. Per questa prima sperimentazione, annuncia Del Conte, «si useranno anche fondi Ue. Puntiamo a ottenere pure una co-partecipazione delle Regioni coinvolte, attraverso i Por, risorse che andrebbero a implementare le azioni di formazione nei confronti degli addetti in esubero. Chiederemo un coinvolgimento, su base volontaria, alle imprese, per fornirci le vacancy. Stiamo studiando anche la possibilità di riconoscere all’azienda un contributo di outplacement».

Tra settembre e ottobre, prosegue Del Conte, ci saranno altre due novità. La prima, assoluta, è la nascita di un numero telefonico unico per il lavoro, «dove i disoccupati potranno ottenere tutte le informazioni utili, e saranno accompagnati anche nella presentazione della Did, con l’iscrizione allo stato di disoccupazione. L’obiettivo è duplice: sgravare di alcuni compiti i centri per l’impiego, ma anche venire incontro alle necessità delle persone, non tutte native digitali, avvicinandole così al nuovo sistema di politiche attive».

La seconda novità riguarda l’alternanza scuola-lavoro, che con l’inizio del nuovo anno sarà obbligatoria pure per gli studenti delle classi quarte (si stima che sarà coinvolta una platea di oltre 700mila studenti): «Anche qui Anpal sarà in prima linea - aggiunge Del Conte -. Supporteremo le scuole e ci attiveremo per le attività di tutoraggio dei professori e, se serve, anche dei referenti aziendali».

© Riproduzione riservata