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Case e farmaci i punti critici del 730 precompilato

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Case e farmaci i punti critici del 730 precompilato

«Rigo E1, colonna 2». Per gli addetti ai lavori, questa sigla non ha bisogno di spiegazioni. Per tutti gli altri, indica la casella del modello 730 in cui vanno inserite le spese sanitarie, quella che ha avuto il maggior tasso di modifiche nella dichiarazione dei redditi precompilata presentata quest’anno. Precompilata che, come ha spiegato il direttore dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi (si veda «Il Sole 24 Ore» del 17 agosto), è stata inviata direttamente da circa 2 milioni di contribuenti, a fronte dei 19,9 milioni che hanno utilizzato il 730.

PERCENTUALE DI QUADRI PRECOMPILATI NEL MODELLO 730/2016
E confronto con il 730/2015 (FOnte: dati elaborati su un campione di 1.230.679 dichiarazioni trasmesse dal Caf Acli)

Nel complesso, secondo l’analisi condotta dal Caf Acli su 1,2 milioni di modelli 730 trasmessi, il bilancio delle “correzioni sanitarie” è il seguente: nel 6,8% dei casi, l’importo delle spese sanitarie è stato accettato così com’è stato inserito dalle Entrate nella precompilata; nel 54,7% dei casi, invece, è stato ritoccato. Per il resto, nei modelli in cui il dato non c’era, il contribuente l’ha aggiunto nel 12,3% dei casi, mentre ha lasciato la casella in bianco nel restante 26,2 per cento. Di fatto, il dato precaricato ha dovuto essere rettificato nove volte su dieci, ma il risultato era prevedibile, visto che le spese mediche erano una novità e mancavano – tra gli altri – gli scontrini dei farmaci da banco.

Più dati e meno correzioni

Per dare un giudizio sulla campagna 2016 è più utile concentrarsi sulle caselle che erano già state precompilate l’anno scorso. Scorrendo il modello, dall’anagrafica agli acconti, si vede che in tutti i quadri è aumentata la percentuale di dichiarazioni in cui l’Agenzia ha precaricato le informazioni ed è diminuito il tasso di correzioni. Quantità e qualità sono mediamente cresciute, dunque. Se mai, si può rilevare come in alcuni casi il miglioramento sia stato molto piccolo.

TASSO DI ACCETTAZIONE E MODIFICA DEI DATI PRECARICATI DALLE ENTRATE
In % su quelle con dati precompilati (Fonte: dati elaborati su un campione di 1.230.679 dichiarazioni trasmesse dal Caf Acli)

Nel quadro dei redditi di fabbricati, ad esempio, le dichiarazioni con dati precompilati sono aumentate dell’8%, ma le correzioni sono rimaste elevate, pari al 57,9% dei modelli con informazioni già predisposte dal fisco (l’anno scorso era il 61,3%).

Più evidente, invece, il miglioramento del quadro contenente i redditi di lavoro dipendente. Qui il tasso di correzioni è sceso dal 20,9 al 15,3 per cento. Peraltro, le modifiche non dipendono sempre da errori nella creazione della precompilata: si pensi, ad esempio, all’ipotesi in cui cambia l’utilizzo di una casa in corso d’anno o alla situazione in cui il datore di lavoro o l’ente pensionistico rettifica in ritardo la certificazione unica dei redditi.

Le detrazioni

Il quadro E del 730, quello che contiene le agevolazioni fiscali, ha registrato oltre il 90% di modifiche sia nel 2015 che quest’anno, ma può essere analizzato solo scomponendo i singoli righi. Si scopre così che sono aumentati i dati inseriti – così come la loro qualità – sia per la detrazione sui premi delle assicurazioni vita o infortuni, sia per quella sui contributi di colf e badanti.

È migliorata anche la precisione degli interessi sui mutui prima casa, ma qui sorprende l’incidenza delle detrazioni aggiunte dai contribuenti (circa l’8% del totale): potrebbe trattarsi di dati non comunicati dalle banche o lasciati dall’Agenzia nel foglio informativo, ma è presto per dirlo.

Interessanti anche le detrazioni per le ristrutturazioni, presenti ormai in un 730 su tre. Quest’anno i contribuenti hanno trovato nel foglio informativo le spese pagate nel 2015, e quindi è probabile che il 15,3% di dati inseriti ex novo sia partito proprio dai dati messi a disposizione dalle Entrate. Stupisce un po’, invece, l’1% di rettifiche alle cifre già precompilate, che dovrebbero essere un “copia-incolla” del 730-2015. Anche in questo caso, per ora non si può dire se si tratti di errori nella copiatura o di ripensamenti del contribuente che si è accorto di aver sbagliato qualcosa l’anno scorso.

Le novità 2016

La detrazione per spese funebri ha riguardato in tutto il 2,2% dei cittadini, con un 1,2% di accettazioni. Appena più diffuse le spese per tasse universitarie (4,1%), per le quali si può ipotizzare che l’1% di detrazioni inserite dai contribuenti derivi dagli atenei privati per i quali l’Agenzia non ha potuto precaricare le informazioni a causa della mancanza del decreto attuativo. Il nuovo sconto Irpef di 76 euro per la scuola dei figli, infine, è stato “sfruttato” dal 4,5% dei cittadini. Ma in questo caso era normale che l’importo non apparisse nella precompilata.

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