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Cyberbullismo, procedura sprint davanti al Garante

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la proposta di legge

Cyberbullismo, procedura sprint davanti al Garante

Quattro minori su dieci sono testimoni di atti di bullismo online verso coetanei, percepiti «diversi» per aspetto fisico (67%), per orientamento sessuale (56%) o perché stranieri (43%). I numeri del fenomeno sono preoccupanti al punto che oggi alla Camera ci sarà la discussione sulla proposta di legge contro il bullismo e il cyberbullismo. La bozza, già approvata dal Senato, prevede una serie di misure per contrastare il fenomeno che coinvolge, nella grande maggioranza dei casi, minori di 14 anni, per i quali il nostro ordinamento giuridico non riconosce l’imputabilità.
La proposta di legge che sarà esaminata oggi alla Camera si compone, in realtà di cinque proposte abbinate con cui si cerca di introdurre specifiche sanzioni penali e di aumentare il coinvolgimento delle famiglie e delle scuole.

La definizione
Ma cos’è il cyberbullismo? A questa domanda risponde la proposta di legge, definendo cyberbullismo qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione e trattamento illecito di dati personali, realizzate per via telematica. Rientra inoltre nella fattispecie anche la diffusione di contenuti online aventi a oggetto uno o più componenti della famiglia del minore. Gli atti di cyberbullismo vengono commessi tramite mezzi elettronici come l’e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i telefoni cellulari e i siti web.

La tutela del Garante
Per contrastare il fenomeno la bozza di legge introduce una nuova procedura davanti al Garante per la protezione dei dati personali che consente a ciascun minore ultraquattordicenne o ai genitori della vittima minorenne di ottenere una tutela rafforzata: attraverso questa procedura sarà possibile richiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei dati personali diffusi su internet. Il Garante dovrà agire entro 48 ore dalla segnalazione del minore (o del genitore).

Il ruolo delle scuole
Fondamentale sarà il ruolo delle scuole e dei docenti per la prevenzione di episodi di bullismo: il testo di legge prevede la formazione del personale scolastico; la promozione di un ruolo attivo degli studenti nelle attività di contrasto del cyberbullismo nelle scuole; la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti; il finanziamento da parte degli Uffici scolastici regionali di progetti di contrasto al cyberbullismo ed educazione alla legalità. Inoltre le istituzioni scolastiche dovranno promuovere l’educazione all’uso consapevole di internet.

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L’ammonimento del bullo
La proposta di legge introduce l’ammonimento del questore nei confronti del minore colpevole. Viene previsto che, fino a quando non sia stata proposta querela o presentata denuncia da parte delle vittime (per ingiuria, diffamazione, minacce o trattamento illecito di dati personali commessi mediante internet), il questore - alla presenza di almeno un genitore - potrà convocare il minorenne ultraquattordicenne responsabile di atti di cyberbullismo nei confronti di altro minorenne, ammonendolo oralmente.

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