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Equitalia, verso addio sanzioni anche per vecchie cartelle. Multe auto…

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IL DECRETO FISCALE

Equitalia, verso addio sanzioni anche per vecchie cartelle. Multe auto escluse

(Ansa)
(Ansa)

Rottamazione delle cartelle solo per i tributi contestati dall'agenzia delle Entrate e per i contributi previdenziali e assistenziali affidati per la riscossione o inseriti in ruoli ordinari o straordinari entro il 31 dicembre 2015. Fuori, dunque le multe per le violazioni al Codice della strada. Lo sconto riguarderà anche le sanzioni. Nel lavoro di messa a punto del decreto fiscale varato sabato 15 ottobre dal Consiglio dei ministri che porterà alla chiusura di Equitalia entro sei mesi, si delinea sempre di più la forma della rottamazione dei ruoli da cui l'Esecutivo stima di poter ottenere 4 miliardi di euro. Ma vediamo nel dettaglio.

Si va, infatti, verso uno stralcio anche delle sanzioni dalle vecchie cartelle dell'agente della riscossione. Resta per ora in bilico l'introduzione di un forfait che secondo le ipotesi inizialmente circolate si dovrebbe calcolare su imposte dovute inclusi gli interessi di mora per coprire quello che fino al termine si chiamava aggio e ora onere di riscossione, ossia il “compenso” spettante a Equitalia per l'attività svolte di recupero delle imposte.

Dunque, rimarrebbe solo la pretesa iniziale: le imposte contestate dall'ente impositore (nella maggior parte dei casi l'agenzia delle Entrate) più gli interessi legali, che dovranno essere interamente pagate dal contribuente-debitore già raggiunto dalla cartella esattoriale. Più da verificare l'eventuale forfait.
La rottamazione si applica anche ai debiti a ruolo oggetto di rateizzazione, in corso o decaduta. Nel caso di parziali pagamenti, già avvenuti alla data di entrata in vigore della norma, la procedura di definizione deve intendersi riferita ai soli carichi residui, in quanto non è ammessa né la restituzione né la compensazione con quanto dovuto. La definizione si riterrà completata, a seguito del pagamento integrale e tempestivo delle somme dovute, al momento del versamento in unica soluzione o dell'ultima rata.

Un esempio sull'Irpef
Ma come potrebbe funzionare la rottamazione? Partiamo da un caso reale. A seguito di un avviso bonario il Fisco contesta detrazioni Irpef non spettanti. Il contribuente riceve una cartella di pagamento in cui vengono indicate le seguenti voci:
- Maggiori imposte accertate = 3.400 euro (di cui Irpef: 3.200 euro, addizionale regionale Irpef: 120 euro, addizionale comunale Irpef: 80 euro)
- Sanzioni = 3.060 euro (pari al 90% delle maggiori imposte)
- Interessi da ritardata iscrizione a ruolo: 440 euro circa (calcolati dall'ufficio sulle maggiori imposte dovute dal giorno successivo al quello di scadenza del pagamento e fino alla data in cui il ruolo è stato consegnato ad Equitalia e, quindi, è divenuto esecutivo)
- Interessi di mora: 38 euro circa (attualmente pari al 4,13% calcolati nel caso in cui il pagamento della cartella avvenga dopo il 60° giorno dalla sua notifica, solo sulle maggiori imposte accertate, e non anche sulle sanzioni e interessi da ritardata iscrizione a ruolo, per ogni giorno di ritardo a partire dalla data di notifica della cartella e fino alla data di pagamento)
- Oneri di riscossione: 416 euro (dal 1° gennaio 2016 pari al 6% se il pagamento avviene dopo il 60° giorno dalla notifica della cartella, da applicare su tutte le predette somme dovute, ad eccezione delle spese di notifica)
- Spese di notifica= 5,88 euro
- Totale da versare = 7.359,88 euro

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Con la rottamazione si pagherebbero solo le imposte contestate e gli interessi legali, quindi 3.400 euro + 103,93 euro (se il pagamento si sarebbe dovuto effettuare il 16 giugno 2013 e ora avviene il 31 dicembre 2016, dopo 1.294 giorni) per un importo complessivo di 3.503,93 euro.

Qualora ci dovesse essere anche il forfait che potremmo ipotizzare del 3% e che andrebbe calcolato sull’importo iscritto a ruolo (imposte contestate e interessi da ritardata iscrizione a ruolo) e mora (3.400+440+48=3.928 euro), si dovrebbero aggiungere altre 117,84 euro per un importo complessivo di 3.621,77 euro.

Quindi senza forfait, si pagherebbe il 52,4% in meno rispetto all'importo contenuto nella cartella. Mentre con il forfait, l'abbattimento sarebbe di quasi il 51 per cento.

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