Una sola cosa è certa: Equitalia sarà abolita. Lo ha annunciato di nuovo il premier Matteo Renzi all’assemblea dell’Anci a Bari. Per capire se sarà un cambiamento gattopardesco o una vera riforma del «rapporto cittadino-pubblico ufficiale» come vorrebbe proprio il Presidente del Consiglio, bisognerà aspettare quello che riporterà nero su bianco il Ddl di Bilancio atteso al Consiglio dei ministri di sabato.
Quali sono le possibili soluzioni? Lo scenario al momento è ancora in divenire ma è possibile delineare almeno quali potrebbero essere le strade da seguire: dalla creazione della «Casa del contribuente» al restyling in «Riscossione spa». Vediamo nel dettaglio.
Portare la riscossione nell'agenzia delle Entrate
È un'ipotesi piena di ostacoli. A partire dall'inquadramento contrattuale degli oltre 8mila dipendenti del concessionario della riscossione. Contratto che deriva dalle vecchie esattorie private degli istituti di credito e finanziari. Altro ostacolo non di poco conto - sottolineato anche dai sindacati nelle scorse settimane - è che per molti dei dipendenti di Equitalia si tratterebbe di un ingresso nel perimetro della Pa senza concorso (termine poco pronunciabile in questo periodo nelle agenzie fiscali).
Creare un ente autonomo per la riscossione
In questo modo si risolverebbe il problema della mancata fusione del personale di Equitalia con altri dipendenti pubblici, ma si porrebbe comunque la questione del soggetto a cui affidare il controllo della nuova agenzia di riscossione. Di fatto, il rischio di un puro maquillage di nome - con il passaggio da Equitalia a Riscossione spa, per esempio - sarebbe molto elevato.
La «casa del contribuente»
Creare un nuovo soggetto a cui affidare anche altre mansioni rispetto al recupero di tasse e contributi non pagati. Insomma, si tratterebbe di rispolverare la proposta di «Casa del contribuente» molto caldeggiata dal viceministro all'Economia, Enrico Zanetti.
Un “comparto” speciale
Istituire una sorta di “comparto” speciale in cui far confluire tutto il personale dell'amministrazione finanziaria, consentendo così alle agenzie fiscali una maggiore autonomia gestionale del personale e non solo. Maggiore autonomia richiesta a gran voce da Fmi e Ocse nei rapporti presentati la scorsa estate e da cui ripartirà il dibattito parlamentare sulla riorganizzazione delle agenzie.
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