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Affitti e redditi: ecco tutte le lettere in arrivo dal Fisco (e…

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LOTTA ALL’EVASIONE

Affitti e redditi: ecco tutte le lettere in arrivo dal Fisco (e che cosa fare)

La direttrice dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi  (foto Ansa / Ettore Ferrari)
La direttrice dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi (foto Ansa / Ettore Ferrari)

Con la pioggia autunnale arriva anche quella di lettere. A scrivere è l’agenzia delle Entrate, che segnala ai contribuenti anomalie nei comportamenti fiscali e li invita a mettersi in regola. La logica è un po’ quella di un vecchio slogan pubblicitario: «Prevenire è meglio che curare». Già perché non si tratta di avvisi di accertamento - l’atto d’accusa del Fisco se non risultano pagate imposte - ma avvisi bonari con cui si invitano i destinatari a correggere il tiro autonomamente per non rischiare conseguenze spiacevoli (leggi: controlli) in futuro.

Chi ha «dimenticato» il 730
Le ultime a essere spedite in ordine di tempo (ma non saranno le ultime in assoluto per il 2016) sono le 156mila che riguardano i contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi riferiti al 730 pur avendo percepito più redditi da lavoro dipendente o da pensione da diversi sostituti (datori di lavoro o enti previdenziali) che non hanno effettuato il conguaglio delle imposte.

I destinatari, quindi, saranno chiamati a verificare se presentare o meno il modello Unico persone fisiche. In caso affermativo, se il contribuente lo presenta entro il 29 dicembre 2016 (ossia entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria del 30 settembre), grazie al ravvedimento operoso potrà accedere a una riduzione delle sanzioni dovute per la tardiva dichiarazione e per gli eventuali versamenti.

La strategia del dialogo con il contribuente funziona, sottolinea il direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi. E aggiunge «le dichiarazioni che mancavano all'appello l'anno scorso erano circa 220mila, quest'anno poco più di 150mila: in pratica un quarto delle persone che nel 2015 hanno dimenticato di presentare la dichiarazione e sono stati avvisate per tempo, nel 2016 non hanno commesso lo stesso errore. «Grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte con la precompilata - spiega ancora il direttore delle Entrate- siamo stati in grado di individuare quasi in tempo reale chi ha dimenticato di presentare la proprio dichiarazione dei redditi 2016. Stiamo avvisando queste 156mila persone che potranno così presentare la loro dichiarazione entro fine anno pagando delle sanzioni irrisorie e in alcuni casi addirittura non pagando nulla e ottenendo un rimborso che altrimenti avrebbero perso». «La differenza con il passato - conclude la Orlandi- è che questa procedura non c'entra nulla con i controlli, arriva nella fase fisiologica dell'adempimento tributario ed evita che si verifichi una patologia fiscale».

La cedolare secca sugli affitti
Sotto la lente del Fisco sono finiti, però, anche i redditi di locazione. Lunedì 24 ottobre l’agenzia delle Entrate ha comunicato l’invio di 60mila lettere ai contribuenti persone fisiche che nell'anno 2012 hanno percepito e non dichiarato, o dichiarato parzialmente, redditi di fabbricati derivanti da contratti di locazione di immobili, compresi quelli per i quali è stato scelto il regime della cedolare secca. Per rimediare l’agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul suo sito un calcolatore per individuare le sanzioni ridotte del ravvedimento sia per l'imposta sostitutiva della cedolare secca (nel caso sia stata effettuata questa opzione), sia, nel caso di tassazione ordinaria del reddito di fabbricati, per l'Irpef e le addizionali (nonché, se dovuto, per il contributo di solidarietà).

Se il reddito di locazione è stato assoggettato a Irpef, la sanzione ridotta è pari al 15% della maggiore imposta determinata (ossia un sesto della sanzione minima al 90%). Invece, se è stato scelto il regime della cedolare secca, previsto per i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, la sanzione sarà più elevata:
•30% della maggiore imposta determinata (ossia 1/6 della sanzione minima al 180%), se i canoni sono stati dichiarati solo parzialmente;
•40% della maggiore imposta determinata (ossia 1/6 della sanzione minima al 240%), nel caso in cui non siano stati dichiarati.


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