Norme & Tributi

Le Entrate fissano gli obiettivi 2017: recupero Iva e più controlli…

  • Abbonati
  • Accedi
linee guida 2017

Le Entrate fissano gli obiettivi 2017: recupero Iva e più controlli a chi non collabora

Lotta senza quartiere all'evasione e alle frodi Iva e controlli che si concentreranno sui contribuenti più a rischio, sui grandi evasori.

Sono le linee guida dettate dall'Agenzia delle entrate ai suoi uffici con gli obiettivi 2017, per superare i target di recupero degli ultimi due anni (circa 15 miliardi).

Nella lettera di budget si chiede anche di agire ''con rapidità'' sul fronte della voluntary bis e di proseguire, intensificandola, con l'azione volta all'adempimento spontaneo, dopo l'invio già nel 2016 di circa 700mila lettere di avviso bonario.


Il programma delineato con la comunicazione interna, spiegano alle Entrate, è teso «a effettuare uno sforzo consistente per incrementare il numero dei controlli e migliorare i risultati ottenuti in termini di gettito, incentivando l'adempimento spontaneo e riducendo l'invasività dei controlli nei confronti dei soggetti a basso rischio».

“Saranno potenziate le misure per il recupero del tax gap Iva (quantificato in 40,2 miliardi nel 2014)”

 

Al contempo, saranno potenziate le misure per il recupero del tax gap Iva (quantificato in 40,2 miliardi nel 2014), quelle di contrasto alle frodi Iva, quelle finalizzate all'indebita fruizione dei rimborsi fiscali e misure indirizzate a contrastare efficacemente le indebite compensazioni mediante crediti inesistenti».

Per incentivare la compliance già dai primi mesi del prossimo anno arriveranno altre lettere, relative alle dichiarazioni dei redditi 2013, dopo le 549mila inviate nel 2016 sui redditi 2012 (altre 150mila circa sono relative invece alla dichiarazione precompilata), per le quali gli uffici avranno tempo di verificare le risposte dei contribuenti fino a fine febbraio.

Dal lato dei controlli in questo campo «l'attenzione del Fisco si concentrerà, naturalmente, su coloro che non hanno giustificato l'anomalia comunicata e che non hanno accolto l'invito del Fisco a presentare una dichiarazione integrativa».

Due “indicatori” che saranno tenuti in considerazione nella selezione delle posizioni a maggior rischio evasione in modo tale da rendere “significativo e percepibile” da parte dei contribuenti che dalla mancata risposta (sia in termini di mancato ravvedimento operoso, sia in termini di mancata comunicazione di elementi utili) scaturisce sempre un elevato rischio di essere sottoposti a controllo.

Sul fronte dell'Iva ci si concentrerà invece '«sui contribuenti meno collaborativi e trasparenti, che hanno strutturato complessi sistemi di evasione o di frode o, comunque, ritenuti fiscalmente pericolosi» andando a verificare gli atti «significativi ed elevati profili di rischio» e «incontrovertibilmente interessanti» e utilizzando l'istituto del contraddittorio con il contribuente prima dell'emissione dell'avviso di rettifica. Agli uffici viene chiesto anche di «migliorare la qualità delle verifiche sulle imprese medio-grandi».

© Riproduzione riservata