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Spesometro, arriva la proroga al 5 ottobre ma per i commercialisti è «insufficiente»

Dopo un giorno di caos è arrivata la proroga per lo spesometro: l’agenzia delle Entrate ha deciso che ci sarà tempo fino al 5 ottobre per inviare i dati sulle fatture. La proroga è stata concessa a causa del blocco temporaneo del servizio web ‘Fatture e Corrispettivi', sospeso dalla serata del 22 settembre per problemi legati alla privacy dei dati. Il servizio sarà di nuovo attivo da domani, 26 settembre.

Il servizio web per l’invio dei dati delle fatture sarà quindi ripristinato, con l’eccezione di alcune funzionalità sulle quali sono in corso ancora interventi da parte di Sogei volti a ripristinare al più presto il servizio completo. In particolare non sono ancora attive le seguenti funzionalità: modifica dei dati fattura attraverso interfaccia web; la visualizzazione delle notifiche di esito delle sole fatture elettroniche, delle comunicazioni trimestrali Iva e quelle relative ai corrispettivi; la precompilazione dei dati all'interno della funzionalità di generazione dati fattura.

L’agenzia delle Entrate sottolinea però che sono comunque sempre stati attivi tutti gli altri canali di trasmissione dei dati attraverso software gestionali.
Oltre alla proroga al 5 ottobre, le Entrate segnalano che gli uffici dell’Agenzia, «ove riscontrino obiettive difficoltà per i contribuenti, valuteranno la possibilità di non applicare le sanzioni per meri errori materiali e/o nel caso in cui l’adempimento sia stato effettuato dopo il 5 ottobre, ma entro i 15 giorni dall’originaria scadenza».

«Questa nuova, ennesima proroga è, esattamente come le altre, assolutamente insufficiente» fanno sapere in serata dal Consiglio nazionale dei commercialisti, sottolineando però di apprezzare l’iniziativa del direttore delle Entrate, Ernesto Ruffini «che, nei limiti dei suo poteri, sta cercando di gestire scelte, problemi ed errori generati da altri». I commercialisti ricordano che «ra stato proprio il Consiglio nazionale nei giorni scorsi, in un rapporto di leale e trasparente collaborazione, a segnalarli per tempo all’amministrazione finanziaria, a partire dai problemi legati alla privacy che hanno indotto alla chiusura del sito delle Entrate. Avevamo sperato che potessero essere risolti con maggiore celerità. Così non è stato e molto tempo è stato perso per un adempimento la cui complessità, del resto, avevamo denunciato da tempo. Per queste ragioni chiediamo che sia ora il Governo a provvedere ad una più efficace soluzione di questa situazione, con scelte più radicali, a partire dalla revisione dell’istituto».

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