Una cifra intorno ai 500 milioni per confermare anche nel 2018 il «bonus Sud», l’incentivo gestito da Anpal, per assumere, o stabilizzare, a tempo indeterminato, o in apprendistato, under25 o disoccupati da almeno sei mesi. E ancora: il ri-finanziamento del credito d’imposta per gli investimenti (sempre nelle regioni meridionali) in impianti e macchinari, che, dopo le modifiche operate dal decreto Sud, ha subito una vera e propria “impennata”: il dato aggiornato a settembre indica infatti richieste per circa 1,1 miliardi (in tutto il 2016 e nei primi due mesi 2017 ci si fermava ad appena 164 milioni); ciò significa, spiegano i tecnici che affiancano il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, che in pochi mesi sono stati attivati al Sud investimenti lordi per circa tre miliardi.
Il governo, incontrando giovedì sera Confindustria e sindacati, ha snocciolato gli ultimi numeri su bonus Sud e credito d’imposta sugli investimenti, annunciando la loro riconferma. L’impennata dell’incentivo fiscale sugli acquisiti di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive localizzate da Roma in giù è dovuta ai robusti correttivi operati dalle legge 18 del 2017, che ha aumentato l’intensità degli aiuti, apportando una serie di semplificazioni alla procedura, rendendo, così, il credito d’imposta più attraente. A settembre, come detto, sono giunte già richieste per 1,1 miliardi (un numero destinato ad aumentare fino a dicembre); ed è cresciuto, pure, l’investimento medio da parte della singola azienda, ci si attesta intorno ai 75mila euro. Lo sgravio è finanziato con 617 milioni annui fino al 2019: e quindi, già per quest’anno, ci sarà bisogno di reperire nuovi fondi. Che si troveranno, ha assicurato alle parti sociali il ministro, Claudio De Vincenti, che ha chiarito, comunque, come tutte le richieste troveranno copertura.
L’esecutivo starebbe poi lavorando per prorogare, di 12 mesi, l’incentivo all’occupazione nelle regioni meridionali: ad agosto, secondo l’ultimo monitoraggio Anpal, sono arrivate 124.446 domande di decontribuzione; di queste sono state confermate 82.651 (+12% rispetto al mese precedente), impegnando 356,6 milioni (la misura ha una dote complessiva 2017 di 530 milioni). I fondi sarebbero già esauriti nelle tre regioni “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna); mentre negli altri territori (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) si stima che il plafond terminerà (o quasi) entro dicembre. «La misura ha avuto successo e ora è opportuno che si proroghi - ha detto il numero uno di Anpal, Maurizio Del Conte -. I circa 500 milioni di euro, per il 2018, arriveranno sempre da fondi Ue. Si opererà una riprogrammazione di alcuni Pon nazionali. E, nella stesura della nuova norma, si terrà conto dell’idea di incentivare, in legge di Bilancio, l’occupazione giovanile stabile in tutt’Italia».
Il disegno del governo sarebbe questo: per i giovani da Milano a Palermo scatterebbe, dal 1° gennaio, il dimezzamento dei contributi per tre anni. Per gli under29 meridionali l’incentivo salirebbe al 100% per un solo anno (il 2018) grazie alla proroga del bonus Sud (per gli altri due anni lo sgravio resterebbe al 50%). Per i disoccupati senior l’incentivo sarà al 100% per un anno (fino a 8.060 euro). Anche per gli under29 «Neet», vale a dire quei ragazzi che non studiano e non lavoro intercettati da Garanzia giovani, il primo anno di contratto a tempo indeterminato porterebbe in dote all’impresa il 100% di esonero contributivo (al 50% “nazionale” si sommerebbe la proroga del bonus Occupazione di Youth Guarantee). I successivi due anni resterebbero esonerati al 50 per cento. «È giusto proseguire su strumenti che danno risultati - ha sottolineato Guglielmo Loy (Uil) -. Al Sud non servono politiche speciali, ma misure potenziate nell’intensità».
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