Norme & Tributi

Basta rispettare le specifiche tecniche

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la difesa

Basta rispettare le specifiche tecniche

Difendere la bontà dello spesometro è arduo nei giorni in cui il sistema telematico delle Entrate stenta.

1 Va superata
la fase di collaudo

Quando le procedure saranno collaudate, la trasmissione dei dati delle fatture rientrerà nella normalità. Per di più, il nuovo adempimento consiste nella trasmissione dei dati dei registri Iva; se imprese e professionisti faranno lo sforzo di codificare le registrazioni in modo compatibile con le specifiche tecniche tenendo presente la dicitura riportata nei documenti, tutto dovrebbe filare liscio. Il nuovo spesometro non è un elenco clienti/ fornitori ma la rappresentazione fedele delle registrazioni ai fini Iva, cioè niente di più di quanto comunque si deve fare.

2 Semplificato l’invio dei modelli Intra

Il nuovo spesometro sostituisce i modelli Intra acquisti per i soggetti che hanno esercitato l’opzione di cui al Dlgs 127/2015 e dal 1° gennaio 2018 per tutti i contribuenti trimestrali. Infatti, dal provvedimento n. 194409/2017 emerge l’abolizione dell’obbligo di invio dei modelli Intra 2bis (acquisti di beni) e Intra 2quater (acquisti di servizi) per i contribuenti trimestrali e l’invio dei modelli, ai soli fini statistici, per i contribuenti mensili. Per di più il limite per rientrare nell’obbligo trimestrale prevede un aumento dell’ammontare degli acquisti intracomunitari che viene fissato a 200mila euro per i beni e 100mila per i servizi in uno dei quattro trimestri precedenti. Al di sotto di queste soglie l’obbligo di presentazione dei modelli Intra viene assorbito dalla trasmissione dei dati delle fatture.

Nella prima esperienza della trasmissione dei dati delle fatture molti scarti erano generati dalla presenza di clienti o fornitori con partite Iva cessate; generalmente le trasmissioni erano regolari in quanto la cessazione era intervenuta dopo la emissione delle fatture. Però la segnalazione è utile alle imprese per individuare eventuali partite Iva relative a soggetti inesistenti e questo può mettere in guardia contro eventuali frodi.

3 Accelerato il controllo automatizzato

Infine, visto dalla parte della Agenzia, la trasmissione trimestrale delle liquidazioni periodiche Iva ha accelerato il controllo automatizzato con l’emissione degli avvisi bonari anticipando quindi, ove possibile, l’incasso dell’imposta da parte dell’Erario. Si osserva comunque (si veda il Sole 24 Ore del 1° ottobre scorso) che tale celerità brucia la possibilità di accedere al ravvedimento operoso e questo è ingiustamente penalizzante per il contribuente; quindi è una norma da rivedere.

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