Spesometro prorogato al 16 ottobre. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha firmato il Dpcm che posticipa al 16 ottobre 2017 il termine per effettuare la comunicazione all'agenzia delle Entrate dei dati delle fatture emesse e ricevute relative al primo semestre del 2017. Il testo del decreto aspetta ora la firma a del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Questa proroga – la quarta - fa tirare un sospiro di sollievo a tutti i professionisti che in questi giorni hanno tentato di inviare le fatture per lo spesometro e si sono scontrati con il funzionamento a singhiozzo del sistema.
I problemi registrati sono stati diversi: prima l'accesso ai dati di tutti contribuenti con il solo inserimento del loro codice fiscale, che ha spinto le Entrate e Sogei ad intervenire bloccando alcune funzioni del software e ha attirato l'attenzione del Garante della Privacy Antonello Soro che ha avviato un'indagine sull'accaduto; poi gli invii scartati “senza motivazione” e sui quali si è in attesa di una nota tecnica delle Entrate che precisi che cosa fare, se inviarli nuovamente o considerarli accettati. In questa situazione oggi c’è stato un brusco rallentamento negli invii.
I commercialisti e i tributaristi, intanto, chiedono un provvedimento che preveda la sospensione delle sanzioni per tutto il tempo necessario a superare le criticità che vanno emergendo. «Avevamo chiesto di spostare a metà ottobre i termini già lo scorso luglio. Ci avevano detto che era impossibile, poi, di rinvio in rinvio, a quella data si è finalmente arrivati. Meglio tardi che mai. Ma resta ancora del tutto irrisolto il nodo delle sanzioni, tema sul quale il Governo continua a non esprimersi ufficialmente», afferma il presidente nazionale dei commercialisti Massimo Miani, aggiungendo di non sapere “ancora se questo adempimento sarà alla fine considerato sperimentale e quindi se le sanzioni saranno effettivamente sospese, senza se e senza ma, come chiediamo da settimane. Arrivati a questo punto di questa tragicommedia, è questo il cuore del problema, non più l'ormai stucchevole balletto sulle date”.
Lo slittamento dell'obbligo, prosegue, «è la presa d'atto finale di una pesante sconfitta dell'operazione Spesometro alla quale si è voluti andare incontro nonostante i commercialisti avessero lanciato, sin dallo scorso anno, ripetuti allarmi sulla inaudita complessità dell'adempimento», chiude Miani. Ieri mattina, i vertici Sogei, in audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria hanno escluso che le difficoltà emerse siano state causate da hacker o da un “baco” nel sistema e hanno avviato verifiche per capire chi ha avuto accesso a dati privati senza averne avuto mandato.
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