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Spesometro sotto processo. Sistema ancora in tilt

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Spesometro sotto processo. Sistema ancora in tilt

Non c’è pace per lo spesometro. Quando tutto sembrava quasi risolto sui monitor di molti studi professionali è comparsa la ricevuta che non ti aspetti e che in due parole annunciava: «file scartato». Il tutto senza alcuna motivazione. La stessa agenzia delle Entrate ha avvisato la Sogei del nuovo intoppo che, questa volta, ha coinvolto i cosiddetti “gestionali”, ossia i software acquistati dai professionisti per eseguire le comunicazioni Iva.

La soluzione al nuovo problema? Dopo l’ennesimo vertice al Mef con l’ad di Sogei nel pomeriggio, si è deciso che tutti coloro che si sono visti scartare gli invii effettuati tra le 17 di lunedì e le 10,30 di ieri senza l’indicazione dell’errore commesso dovranno rinviare i dati. «Siamo molto contrariati dai messaggi comunicati dal call center dell’agenzia delle Entrate – commenta il direttore generale di AssoSoftware Roberto Bellini – perché flussi corretti già inviati non dovrebbero essere rinviati. Questo, se fosse confermato, oltre a creare disagio e problemi agli utenti, porrebbe un ombra sul funzionamento del sistema di interscambio che in questo caso non sarebbe stato in grado di elaborare correttamente i dati ricevuti chiedendo all’utente un nuovo invio». Questi “rifiuti non motivati” si erano già verificati in precedenza, ma in misura contenuta, e l’indicazione che era stata data era di considerare questi invii “validi”. Ora l’“errore” ha riguardato moltissimi gestionali, probabilmente troppi per essere “rielaborati”.

Sogei: sicurezza informatica non violata
«Il sistema non è stato violato da un punto di vista della sicurezza informatica, non vi è stato infatti nessun accesso non autorizzato o una sottrazione di dati da parte hacker». Così l'ad di Sogei, Andrea Quacivi, in commissione Anagrafe tributaria. «Si è trattato di una scelta funzionale», per dare «agli operatori economici il massimo delle possibilità e degli strumenti» atti ad «agevolare il rispetto dell'adempimento fiscale».

Il possibile rinvio
Dal vertice di via Venti Settembre è spuntata anche la bozza del Dpcm che dovrebbe portare al 16 ottobre prossimo la scadenza per l’invio dello spesometro. Il condizionale resta d’obbligo e la firma del decreto da parte del titolare dell’Economia e successivamente di Gentiloni arriveranno solo dopo che il sistema sarà tornato pienamente operativo. E su questo aspetto oggi Sogei dovrà scoprire le carte. La commissione di Vigilanza dell’Anagrafe tributaria ha chiamato in audizione il presidente Biagio Mazzotta e l’ad Andrea Quacivi per chiarire al Parlamento e indirettamente a professionisti e imprese da dove è nato il “baco” dello spesometro, come e se è stato risolto.
Inevitabile la protesta del Consiglio nazionale dei commercialisti e dei rappresentanti di categoria che parlano di un «surreale clima di incertezza».

La lettera del Garante della privacy
A completare il quadro, forse un po’ a sorpresa, nella tarda mattina di ieri è giunta anche la lettera del Garante della privacy Antonello Soro che, saltando i soggetti istituzionalmente interessati dall’affaire spesometro ha scritto direttamente al presidente del Consiglio Gentiloni per sottolineare come la trasformazione tecnologica del Paese non possa prescindere dal rispetto e dalla tutela dei dati personali. Il garante della Privacy va oltre lo spesometro e soprattutto ai problemi legati ad una singola banca dati. Il tilt che ha investito il nuovo adempimento fiscale è per Soro l’occasione per ricordare al governo che la privacy è un «problema paese». «La presa di posizione di Soro – commenta il presidente dei commercialisti Massimo Miani – certifica di fatto la gravità della situazione creatasi in queste settimane sullo spesometro. Un adempimento sulla cui complessità avevamo immediatamente messo in guardia tutti i nostri interlocutori istituzionali». Inutilmente.

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