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Pensioni, il 15 ottobre la graduatoria per l’Ape sociale

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Pensioni, il 15 ottobre la graduatoria per l’Ape sociale

La graduatoria dovrebbe essere pronta entro il 15 ottobre, anche se potrebbe slittare di qualche giorno. Tra pochi giorni, in entrambi i casi, le oltre 66mila persone che hanno fatto domanda per ottenere l'Ape sociale o l'accesso alla pensione in caso di lavoro precoce con oltre 41 anni di contributi sapranno se rientrano nella prima tranche di uscita. Ecco come funziona lo strumento e quali sono i requisiti per essere inseriti nel percorso per l'accesso anticipato alla
pensione.

A chi è rivolto
L’Anticipo spetta ai lavoratori pubblici e privati con almeno 63 anni di età purché siano disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori da almeno tre mesi; soggetti che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave; invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%; dipendenti che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso (tra i quali operai edili, operatori ecologici, facchini, insegnanti di scuola dell'infanzia, infermieri organizzati su turni ecc). I sei anni si possono calcolare nell'ambito degli ultimi sette.

Come funziona
L'indennità è corrisposta per 12 mensilità nell'anno, fino all'età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia o comunque fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata. Nel caso in cui le risorse finanziarie stanziate siano insufficienti rispetto al numero degli aventi diritto, la decorrenza dell'indennità e' differita dando priorità ai richiedenti più anziani.

Quanto spetta
L'indennità è pari all'importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro se la pensione e' pari o maggiore di questo importo. L'importo dell'indennità non e' rivalutato. Viene erogato per 12 mesi.

I requisiti
Per ottenere l'indennità è necessario avere almeno 63 anni di età e almeno 30 anni di anzianità contributiva per disoccupati e disabili. Per i lavoratori che svolgono attività difficoltose o rischiose l'anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni; maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi; non essere titolari di pensione diretta. L'assegno e' compatibile con lo svolgimento di lavoro dipendente soltanto nel caso in cui i relativi redditi non superino gli 8mila euro annui e con lo svolgimento di attività di lavoro autonomo nel limite di reddito di 4.800 euro.

Precoci
I lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno lavorato almeno un anno prima dei 19 anni, potranno andare in pensione con 41 anni di contributi. Il requisito in futuro (nel 2019) sarà adeguato alla speranza di vita. Potranno fare richiesta i lavoratori precoci disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori da almeno tre mesi, invalidi con un grado di almeno il 74% o coloro che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un'attività gravosa.

Il limite di spesa
Le domande sono accolte entro il limite di spesa di 360 milioni per il 2017, 550 milioni per il 2018, 570 per il 2019 e per 590 milioni a decorrere dal 2020.

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