Tempi più lunghi per rispondere alle circa 300mila lettere di compliance inviate dalle Entrate da maggio a settembre di quest'anno e relative ad anomalie sui redditi del periodo d'imposta 2013 (quelli da indicare nella dichiarazione del 2014). I contribuenti potranno correggere la propria posizione o fornire chiarimenti all'Agenzia entro il 2 gennaio 2018 (il termine del 31 dicembre, infatti, cade di domenica e il 1° gennaio è un festivo). Un tempo extra che si
aggiunge già a quello concesso nel mese di luglio – naturalmente per le comunicazioni inviate fino ad allora – che per lo stesso tipo di anomalie consentiva una risposta del contribuente interessato entro il 2 ottobre. Adesso la finestra temporale si amplia ulteriormente e “copre” anche le lettere inviate più di recente. Lettere che possono essere state trasmesse sia tramite posta ordinaria che tramite Pec (posta elettronica certificata). E sono diverse le tipologie di redditi messe sotto osservazione: redditi da locazione anche con cedolare secca, redditi da lavoro dipendente inclusi gli assegni corrisposta dall'ex coniuge, redditi prodotti in forma associata, redditi da capitale, redditi da lavoro autonomo abituale e redditi d'impresa.
I destinatari hanno due vie davanti, a seconda della propria posizione. Chi riconosce di non aver dichiarato del tutto o aver dichiarato in modo non corretto un reddito relativo appunto al 2013 può sfruttare la chance del ravvedimento operoso, inviando una dichiarazione integrativa e versando sanzioni in misura ridotta. Per diversi contribuenti è già presente nel proprio cassetto fiscale (e si
può accedere attraverso le credenziali Fisconline) la dichiarazione integrativa 2014 già compilata, disponibile però solo per alcune tipologie di reddito. Per le altre tipologie di reddito da correggere la dichiarazione integrativa dovrà essere compilata con l'ausilio di un prospetto di dettaglio, che si trova sul cassetto fiscale.
La seconda strada riguarda, invece, i contribuenti che non ritengono di aver commesso omissioni o errori. Questi ultimi potranno presentare agli sportelli delle Entrate o tramite il canale Civis i documenti che, dopo il vaglio degli uffici, consentiranno di chiudere la partita e non rischiare futuri accertamenti con l'applicazione, tra l'altro, di sanzioni e interessi più elevati.
Nei primo otto mesi dell'anno sono state complessivamente (tra le diverse anomalie contestate) oltre 415mila le comunicazioni di compliance inviate ed entro fine 2017 si punta a superare quota 600mila.
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