È ancora presto per dire addio alle “buste verdi” delle multe stradali, ma sarà comunque una mezza rivoluzione: dai prossimi giorni, la notifica dei verbali dovrà avvenire per Pec (Posta elettronica certificata). Ciò consentirà di risparmiare almeno una parte delle spese che si aggiungono alla sanzione da pagare, arrivando talvolta a cifre non trascurabili (20 euro e più). Gli organi di polizia potranno continuare a notificare atti cartacei, ma solo quando risulta impossibile la via telematica. Questo accadrà ancora in molti casi.
Le novità sono attese da anni, in attuazione del Codice dell’amministrazione digitale, che risale al 2013. Martedì scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro dell’Interno (datato 18 dicembre 2017) che attua la parte del Codice relativa alla notifica delle multe stradali. Non c’è ancora chiarezza ufficiale sull’effettiva data in vigore dell’obbligo di notificare prioritariamente via Pec: da decenni si discute se i Dm entrino in vigore il giorno in cui vengono pubblicati, 15 giorni dopo o, addirittura, il giorno stesso in cui vengono emanati.
In ogni caso, gli agenti non muteranno le prassi normalmente seguite fino a quando non avranno ricevuto indicazioni operative. Quindi non cambierà nulla fino a quando saranno emanate circolari, dallo stesso ministero o dai comandi dei corpi di polizia locale.
Quando si arriverà a regime, nel caso più diffuso (trasgressore non fermato subito, con verbale che viene quindi notificato all’indirizzo del proprietario del veicolo) gli uffici di polizia dovranno per prima cosa verificare sugli elenchi pubblici delle Pec se il destinatario risulta titolare di una casella di posta elettronica certificata. In caso positivo, per la spedizione dovranno utilizzare quella e il cittadino non può scegliere se ricevere il verbale per via telematica o per via fisica. Quindi chi ha una Pec valida dovrà prendere l’abitudine di consultarla ogni giorno, per evitare di pagare fuori termine o per poter fruire dello sconto del 30% previsto per chi chiude la partita entro cinque giorni dalla notifica).
Se non risulta alcuna Pec intestata all’interessato (come accade ancora nella maggior parte dei casi), si seguiranno le regole attuali (quindi con spese a carico del destinatario).
Queste ultime regole torneranno in gioco se la notifica telematica teoricamente fattibile perché risulta un indirizzo Pec intestato all’interessato si rivelerà impossibile «per causa imputabile al destinatario». L’impossibilità sarà attestata da un avviso di mancata consegna, originato dal sistema elettronico. In presenza dell’avviso, l’ufficio dovrà avviare la consueta procedura cartacea.
Funzionerà questo nuovo sistema? È presto per dirlo. Di sicuro, per vari organi di polizia è un problema consultare i registri degli indirizzi Pec. Potrebbe quindi accadere che vengano attivate procedure cartacee a prescindere dalla verifica delle caselle Pec eventualmente intestate al destinatario. Ciò potrebbe essere un vizio di notifica che annulla il verbale, se fatto valere con un normale ricorso al Prefetto o al Giudice di pace.
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