È sempre tempo di proroghe. Anche l’e-fattura prova a «imbarcarsi» sul decreto Alitalia (atto Senato 297) per un debutto più soft dell’obbligo che partirà dal prossimo 1° luglio. Pronto, infatti, l’emendamento che Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) si appresta a presentare in Commissione speciale a Palazzo Madama; molto probabilmente la modifica sarà inserita nel decreto legge sulla crisi della compagnia aerea, sempre che l’ufficio di presidenza apra la strada all’inserimento nel testo del provvedimento d’urgenza anche di altri temi.
La bozza dell’emendamento mette nero su bianco quanto già chiesto dalle associazioni di categoria nelle scorse settimane. Con alcuni distinguo. Non si tratterà di una proroga secca del termine del 1° luglio, data fissata dall’ultima legge di Bilancio per il debutto dell’e-fattura in riferimento all’acquisto di carburanti da parte delle partite Iva e ai subappalti Pa. In realtà il correttivo parlamentare punta a mantenere un doppio regime. L’utilizzo della scheda carburante andrà definitivamente in soffitta solo dal 1° gennaio 2019, quando la fattura elettronica diventerà obbligatoria per tutte le operazioni tra privati.
Quindi chi vorrà continuare a usare la scheda carburanti, che consente di accedere alla detrazione dell’Iva e alla deduzione dei costi nella dichiarazione dei redditi, potrà continuare a farlo per tutta la seconda metà del 2018 senza incorrere in alcuna sanzione. Allo stesso tempo, il nuovo sistema della fatturazione elettronica potrà comunque essere utilizzato da professionisti e imprese, ricordandosi però che in questo caso per ottenere detrazione Iva e deduzione dei costi bisognerà pagare con strumenti tracciabili diversi dal contante individuati dalle Entrate con il provvedimento del 4 aprile scorso. Ma con un vantaggio in più. L’emendamento conferma il credito d’imposta del 50% riconosciuto già dalla manovra 2018 ai distributori di carburanti del totale delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con carte di credito o bancomat dal 1° luglio.
Il regime del doppio binario risolverebbe una delle principali criticità segnalate al viceministro dell’Economia, Luigi Casero, dalle associazioni di categoria (Assopetroli, Faib, Fegica, Figisc) che hanno messo in risalto le difficoltà per molti gestori di dover ricorrere contemporaneamente all’utilizzo e alla gestione di strumenti differenti come la fattura elettronica per benzina e gasolio da autotrazione, la fattura analogica per benzina e gasolio destinata ad altri utilizzi e la scheda carburanti per altri tipi di rifornimenti. E le stesse associazioni hanno chiesto chiarimenti e precisazioni sull’utilizzo in compensazione del credito d’imposta del 50% già dal primo giorno successivo al periodo di riferimento e sulla documentazione da utilizzare per quantificare il bonus fiscale maturato. A loro avviso resta ancora l’esigenza di fissare un tetto alle commissioni imposte per le transazioni.
Ritornando all’emendamento, il correttivo al momento si limita al solo comparto dei carburanti. Gli obblighi di certificazione elettronica per le prestazioni rese da subappaltatori e subcontraenti nei rapporti con le pubbliche amministrazioni partiranno senza alcuna deroga dal 1° luglio 2018 così come previsto dalla legge di Bilancio. Salvo cambi di rotta in sede parlamentare, eventuali criticità sarebbero state già risolte dalla circolare 8/E/2018 secondo cui l’obbligo di e-fattura si applica dal 1° luglio «per i soli rapporti (appalti e/o altri contratti) “diretti” tra il soggetto titolare del contratto e la pubblica amministrazione, nonché tra il primo e coloro di cui egli si avvale. con l’esclusione degli ulteriori passaggi successivi».
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