«Quota 100 sarà efficace ma anche con oneri sopportabili per la finanza pubblica. Sarà realizzata con misure di buon senso, compresa la pace contributiva nell’ottica di favorire l’aumento volontario della contribuzione da parte dei lavoratori».
È uno dei punti portati dalla Lega al tavolo del governo in vista della Legge di Bilancio. «Una riunione molto positiva - ha riferito uno dei partecipanti alla riunione - e il ministro Tria ha preso atto della volontà politica della Lega e del Movimento 5stelle di realizzare formule importanti di cambiamento, dal reddito di cittadinanza per gli italiani alla riforma delle pensioni».
Sul versante previdenziale il punto di partenza è quota 100, con età minima di 62 anni: per finanziare l’intervento - si parla di 6-8 miliardi - verrà data la possibilità alle parti sociali di costituire fondi bilaterali (sul modello del fondo esuberi delle banche) con funzione integrativa del trattamento pubblico. Tra le ipotesi dell’ultima ora spunta poi la possibilità di riscattare gli anni della laurea a tassi agevolati con la duplice finalità di aumentare l’importo dell’assegno e soprattutto di utilizzare questi anni per raggiungere quota cento.
Possibilità, quest’ultima, riconosciuta per gli anni dal 1996 in poi, a favore quindi di chi ricade nel sistema contributivo. Finora il riscatto della laurea - a causa degli alti costi da sostenere - ha registrato poche adesioni: nel 2016, secondo i dati Inps, sono state presentate 14.859 domande (11.210 per la gestione privata e 3.649 per quella pubblica).
Tra le ipotesi al vaglio dei tecnici anche la sanatoria dei contributi evasi e un meccanismo agevolato per consentire ai lavoratori di pagare di tasca propria i periodi di scopertura contributiva, «nella logica dei contributi volontari - spiega uno dei tecnici al lavoro sulla misura - per aiutare i lavoratori precari».
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