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Statali, concorsi in arrivo dalla Giustizia all’università.…

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Servizio |PUBBLICO IMPIEGO

Statali, concorsi in arrivo dalla Giustizia all’università. Staffetta per oltre 100mila lavoratori

Un’iniezione di 130 milioni nel 2019, 320 nel 2020, 420 dal 2021 in poi. In tutto 870 milioni nei prossimi tre anni che la Manovra all’esame del Parlamento “punta” direttamente sul settore pubblico, per rafforzare le piante organiche di diversi corpi dello Stato, dai ministeri alle Forze di polizia.

Un’area, quella pubblica, che conta poco più di tre milioni di dipendenti e che ha sofferto per anni del blocco delle assunzioni, con un aumento dell’età media (oggi 51 anni) anche per effetto della riforma Fornero.

Staffetta generazionale
Se da un lato il disegno di legge Concretezza prevede assunzioni mirate per le amministrazioni statali, estendendo la possibilità di turnover al 100% già prevista dai Comuni, dall’altro quota 100, che dovrebbe essere oggetto di un provvedimento ad hoc del Governo, offrirà la possibilità di uscire a circa 140mila dipendenti pubblici (si veda Il Sole 24 Ore del 25 ottobre).

In più la Manovra ora all’esame della Camera prevede un piano di assunzioni extra da qui al 2021, per rimpolpare gli organici di vari ministeri (Giustizia, Interno, Ambiente, Beni culturali), dell’Avvocatura generale dello Stato, di Consiglio di Stato e Tar, dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie e delle infrastrutture stradali, delle Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, università, Inail e Ispettorato nazionale del lavoro. In tutto quasi 16mila nuovi ingressi.

New entry nei ministeri
Il ministero della Giustizia - secondo il testo della Manovra - è autorizzato ad assumere fino a tremila impiegati amministrativi dal 2019 al 2021 e anche 360 magistrati ordinari vincitori di concorso, numero elevabile fino a 396 (con graduatorie approvate entro fine 2018). «Considerato che dal 1° gennaio al 13 settembre 2018 - si legge nella relazione tecnica alla Manovra - le cessazioni dei magistrati, a qualsiasi titolo, sono state di 74 unità, mentre per il periodo 13 settembre/31 dicembre 2018 sono previste cessazioni per limiti di età e dimissioni di ulteriori 41 unità, per un totale complessivo di 115 unità, le risorse da destinare al turnover per il 2019, sono da riferire a un numero di circa 115 unità». Nella Manovra si legge inoltre che «Il ruolo organico del personale della magistratura ordinaria è aumentato complessivamente di 600 unità. Il Ministero della giustizia, in aggiunta alle ordinarie facoltà assunzionali, è autorizzato a bandire, dall'anno 2019, procedure concorsuali e, conseguentemente, ad assumere un contingente massimo annuo di 200 magistrati ordinari per il triennio 2020-2022». Il ministero dell’Interno, invece, potrà contare su 50 prefetti “extra”, 25 dirigenti di seconda fascia, 250 addetti dell’area funziona terza - F1, 450 dell’area funzionale Seconda-F2.

Piano quinquennale per le Forze di Polizia
La legge di Bilancio prevede l’assunzione straordinaria di personale delle Forze di polizia, dal 2019 al 2023, «allo scopo di potenziare i servizi di prevenzione e di controllo del territorio e di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, con particolare riferimento alle esigenze di contrasto al territorio internazionale». Un intervento che consente il turnover del 50% dell’organico delle Forze di polizia: le new entry riguarderanno Polizia di Stato (1.973), Arma di Carabinieri (2.135), Guardia di Finanza (1.133), Polizia penitenziaria (939) .

Vigili del fuoco e università
La manovra autorizza l’assunzione nel biennio 2019-2020 di 1.500 vigili del fuoco e con il piano straordinario di reclutamento di mille ricercatori universitari si prevede l’integrazione dello stanziamento del fondo per il finanziamento ordinario delle università statali (20 milioni per il 2019 e 68,53 milioni dall’anno 2020).


IL PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Fonte: Ddl di Bilancio

Gli effetti di quota 100
Al di là del piano straordinario di assunzioni contenuto nella Manovra 2019, un buon numero di uscite grazie all’introduzione, nel 2019, di quota 100 (62 anni di età più 38 anni di contributi) , riguarderà scuola e sanità. Nel settore dell'istruzione - in base alle stime della Cisl scuola - considerando solo i docenti di ruolo, alle 21mila uscite già “programmate” in base alla legge Fornero per il 2019, «potrebbero esserci tra i 6mila e i 20mila insegnanti che matureranno i requisiti della quota cento» spiega il segretario generale Lena Gissi. Il turnover sarà da un lato l’occasione per svecchiare il corpo docente più anziano d’Europa, ma dall’altro, sottolineano i sindacati, ci sarà il rischio di allargare i buchi in organico, soprattutto al Nord e per certe specializzazioni (insegnanti di sostegno, docenti di matematica).

La quota 100 poi rischia di provocare un «esodo» tra medici e dirigenti sanitari ospedalieri: circa 70mila camici bianchi in uscita dal 2019 al 2023, oltre il 60% di quelli attualmente in campo, secondo le stime del sindacato Anaao Assomed che somma alle 45mila uscite che potrebbero maturare con la legge Fornero nei prossimi cinque anni, ulteriori 25mila per effetto della quota 100.


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