Lavori socialmente utili al posto del pagamento delle tasse. È la formula del baratto amministrativo, un esperimento già partito in alcuni comuni che adesso sarà esteso anche ai paesi
della Liguria. Lo prevede una proposta di legge per l’istituzione dell’albo regionale dei Comuni aderenti al “baratto amministrativo”
approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale a Genova.
La proposta permetterà ai cittadini che non riescono a pagare le tasse comunali di concordare con le amministrazioni una forma di “rimborso” attraverso prestazioni lavorative sul territorio e lavori socialmente utili, come la pulizia delle strade.
La proposta del consigliere Giovanni De Paoli (Lega) ha trovato il sostegno di tutti i gruppi nonostante - come ricorda la capogruppo M5S, Alice Salvatore - «a oggi nessun
Comune ligure abbia ancora attivato servizi di baratto amministrativo».
De Paoli spiega che la nuova legge «farà risparmiare migliaia di euro ai Comuni», e in più «sarà un aiuto indiretto alle famiglie in difficoltà», commenta Andrea Costa (Liguria Popolare).
Secondo Giovanni Boitano (Liguri con Paita) la proposta del baratto risponde a un’esigenza dei sindaci «offrendo un’opportunità
a chi per difficoltà economiche non riesce momentaneamente a pagare le tasse».
Durante la seduta del Consiglio regionale è stato anche approvato un ordine del giorno del M5S che impegna la Giunta Toti a concedere contributi ai Comuni che attivano il baratto amministrativo e un altro di Rete a Sinistra-LiberaMente Liguria che la impegna a valutare di attingere una quota di tali risorse dal fondo con i contributi di solidarietà versati dai consiglieri regionali attraverso il taglio dei vitalizi.
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