Il riscatto laurea agevolato è già pronto ad allargarsi fino ai 50enni e assume un “peso” anche ai fini del calcolo dell’assegno pensionistico. Le due novità sono state messe in circolazione ieri dagli esponenti della Lega che più hanno lavorato al maxi-decreto: il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon e il viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia. La fase è ancora interlocutoria, visto che il testo approvato giovedì scorso dal Consiglio dei ministri ieri non risultava ancora “bollinato” ovvero autorizzato dalla Ragioneria generale dello Stato per le dinamiche di copertura e spesa. E proprio quello del riscatto della laurea è uno degli ultimi nodi che i tecnici del Mef sono stati chiamati a sciogliere. La decisione verrà presa con ogni probabilità in fase di conversione del decreto.
L’estensione oltre i 45 anni dell’agevolazione che prevede la possibilità di riscattare un anno di laurea con una spesa poco superiore ai 5mila euro dovrebbe così arrivare con un emendamento al Senato, dove comincerà il cammino parlamentare del decreto. «Siamo in una fase
interlocutoria ma è una possibilità» ha confermato Claudio Durigon. Mentre Garavaglia ha parlato di misura «auspicabile».
E ha poi aggiunto, parlando con i giornalisti: «Ci sono due mesi in Aula, il mondo non finisce domani, è un decreto. Nel corso
dell’esame parlamentare se si possono fare delle migliorie ben vengano».
In attesa della formalizzazione della relazione tecnica, cominciano intanto a circolare le prime cifre sulle coperture della singole misure.
L’articolo 20, quello appunto che riconosce la facoltà di riscatto di periodi non coperti da contribuzione (la cosiddetta “pace contributiva”), costerà 130,6 milioni nei primi sei anni di applicazione, mentre nei quattro anni successivi sono previste maggiori entrate per 48,7 milioni, in termini cumulati. La misura, vale ricordarlo, è a beneficio dei soli lavoratori “contributivi puri”, ovvero coloro che hanno iniziato a versare contributi all’Inps dal 1996. Si consente il riscatto fino a 5 anni di mancati versamenti con la possibilità di rateizzare l’onere con 60 mensilità mai inferiori a 30 euro.
Il costo del riscatto agevolato è calcolato con le modalità oggi previste per quello laurea per gli inoccupati: moltiplicando l’aliquota Ivs vigente (33%) per il reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps di artigiani e commercianti, pari a 15.710 euro nel 2018, per una spesa di 5.185 euro circa per ogni anno riscattato. Un metodo meno costoso di quello tradizionale per i periodi contributivi, che prende invece come riferimento non una base forfettaria ma l’ultima retribuzione imponibile del lavoratore prima della richiesta per applicare la percentuale del 33 per cento.
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Si diceva della valorizzazione del montante: i contributi versati per il riscatto varranno anche nella versione agevolata per il calcolo finale della pensione. «Ricordiamoci che stiamo parlando del sistema contributivo - ha detto Durigon - il che significa che ogni somma versata viene valorizzata nel calcolo della pensione finale».
Sui tempi di trasmissione del decreto al Parlamento, ieri non sono arrivate novità: «Mi sono presentato come avvocato del popolo. Oggi mi presento come garante di un nuovo patto sociale tra i cittadini e lo Stato: vogliamo realizzare questo nuovo patto sociale e io sarò garante dell’attuazione» ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, all’evento organizzato da M5S. Una volta “bollinato” dalla Ragioneria, vale ricordarlo, il testo dovrà essere visto e controfirmato dal capo dello Stato prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
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