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Dossier | N.64 articoli

Pensioni 2019: requisiti e novità

Notizie e approfondimenti su quota 100, pensioni sociali, opzione donne, indicizzazione degli assegni, pensioni d’oro e assegni ai precoci

  • Quota 100: arriva il restyling del governo giallorosso

    Nell'agenda del governo Conte bis c'è il restyling di «Quota 100», il pensionamento anticipato con almeno 62 anni di età e 38 di contributi. Più vincolante l'aggancio automatico all'aspettativa di vita per le uscite anticipate. Fuori dalla stretta lavori usuranti e gravosi. Si studia una ridefinizione delle finestre di uscita con l'obiettivo di ridurre i flussi annuali. Una ipotesi prevede l'innalzamento della soglia anagrafica di accesso a «Quota 100», da 62 a 64 anni. Si riflette anche sullo stop anticipato di un anno alla sperimentazione di «Quota 100», che terminerebbe così a fine 2020. Con il restyling di «Quota 100» si potrebbe recuperare una dote di 12 miliardi in due anni .
    PER SAPERNE DI PIÙ
    M5S-Pd, il restyling di Quota 100 può portare in dote 12 miliardi in due anni

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  • Da quota 100 alle finestre: le nuove pensioni spiegate in 8 punti

    Cambia il volto delle pensioni. Con la legge di bilancio 2019, il decretone e le altre misure connesse si completa la rivoluzione in materia previdenziale che il governo ha messo in campo. Modifiche rilevanti per molti italiani che stanno valutando se ritirarsi dal lavoro o proseguire e attendere i requisiti della legge Monti-Fornero, tuttora in vigore. Per fare chiarezza su questa materia il Sole 24 Ore pubblica l'instant book “Tutto Pensioni 2019”, in edicola dal 10 al 19 aprile per conoscere i requisiti per accedere alle varie tipologie di pensione, i vari scivoli per accompagnare i lavoratori più anziani (tra cui Ape e isopensione), le differenze tra il sistema contributivo e quello retributivo, le novità sul riscatto dei periodi non lavorati e le opportunità offerte dalla previdenza complementare. Ecco un quadro in pillole di come cambia il sistema pensionistico italiano.

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  • Pensioni: aumenta il divario Nord-Sud. In media 14.500 euro netti

    Nel 2017 i pensionati erano 16 milioni (-23mila rispetto al 2016, -738mila rispetto al 2008). Reddito pensionistico lordo a quota 17.886 euro (+306 euro rispetto al 2016). Secondo il report Istat le donne sono il 52,5% e ricevono in media importi annui di quasi 6mila euro più bassi di quelli degli uomini. Quasi la metà dei pensionati (46,9%) risiede nelle regioni del Nord, il 19,5% al Centro, il 31,1% nel Mezzogiorno e il 2,5% all'estero. I redditi pensionistici più elevati al Centro (in media 19.388 euro l'anno) e al Nord (19.263 euro). I più bassi nel Mezzogiorno (15.966) e all'estero (4.209). In media 14.567 euro netti. L'importo medio delle pensioni nel Nord-est è del 20,7% più alto di quello nel Mezzogiorno (18,2% nel 2016, 8,8% nel 1983).

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  • Welfare, allarme sui trasferimenti assistenziali: la spesa lieviterà a 120 miliardi

    Se i numeri sulle pensioni confermano gli effetti positivi, in termini di stabilizzazione della spesa, conseguiti grazie alle ultime riforme, è la corsa dei trasferimenti assistenziali a preoccupare: 110,15 miliardi di euro nel 2017 (+26,65 miliardi dal 2012) destinati a lievitare a 120 miliardi quest'anno con l'attuazione del reddito e delle pensioni di cittadinanza. È quanto emerge dal sesto bilancio sul sistema previdenziale (sull'anno 2017) realizzato dal think thank “Itinerari previdenziali”. In sei anni, tra il 2012 e il 2017, il tasso di crescita dei trasferimenti assistenziali è stato pari al 5,32%, un incremento superiore alla crescita del Pil e che vale oltre il 65% della spesa pensionistica al netto dell'Irpef. Quello secondo il quale l'Italia spende poco per il welfare è dunque un “falso mito”: la spesa per prestazioni sociali nel 2017 è arrivata a 453,87 miliardi (+0,4% sul 2016; +6,18% rispetto al 2012). Sul totale della spesa pubblica (compresi gli interessi sul debito) le prestazioni sociali incidono per il 54,01%

  • Quota 100, ecco perché a pagare il conto saranno i giovani

    Sta per entrare in vigore quota 100 che ci consentirà di andare in pensione prima. Ma la staffetta generazionale è un'utopia. I lavoratori anziani e quelli giovani quasi sempre svolgono mansioni diverse. Pensate a un sessantenne e a un nativo digitale. E i costi delle uscite anticipate ricadranno sulle generazioni future.
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    Dossier pensioni 2019: calcolo, requisiti, novità e approfondimenti

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