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Riscatto laurea, agevolazioni per tutti: Lega, via il limite…

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Servizio | emendamento al decretone

Riscatto laurea, agevolazioni per tutti: Lega, via il limite dei 45 anni

Riscatto della laurea agevolato al via per gli under 45. Arriva la circolare dell’Inps che chiarisce le modalità di presentazione delle domande, in base alle regole introdotte dal decretone reddito-pensioni (4/2019), in fase di conversione al Parlamento, dove c’è l’accordo del Governo sull’emendamento presentato dalla Lega per eliminare il tetto anagrafico dei 45 anni.

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Per ora, comunque, solo chi rientra nei limiti d’età, non ha pensione ed è iscritto all’assicurazione generale obbligatoria (dipendenti, autonomi o gestione separata) potrà riscattare la laurea con un onere agevolato. Si possono riscattare gli anni a partire dal 1996.

Nel dettaglio la circolare dell’Inps chiarisce che:

● l’onere di riscatto deve essere determinato sul minimale degli artigiani e dei commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti; 

● l’importo retributivo di riferimento è rapportato al periodo oggetto di riscatto ed è attribuito temporalmente e proporzionalmente agli stessi periodi; 

● il contributo si rivaluta secondo le regole del sistema contributivo, con riferimento alla data della domanda.

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Come si calcola il riscatto
Va sottolineato che nel calcolo del riscatto si parte dal novembre del primo anno di immatricolazione e si va avanti solo del numero di anni della durata legale del corso (non contano gli anni fuori corso) anche se per arrivare alla laurea vengono impiegati più anni.
Il costo del riscatto agevolato è calcolato con le modalità oggi previste per quello laurea per gli inoccupati: moltiplicando l’aliquota Ivs vigente (33%) per il reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps di artigiani e commercianti, pari a 15.710 euro nel 2018 e incrementato dell'1,1% nel 2019, per una spesa di 5.240 euro circa per ogni anno riscattato.

Un metodo meno costoso di quello tradizionale per i periodi contributivi, che prende invece come riferimento non una base forfettaria ma l’ultima retribuzione imponibile del lavoratore prima della richiesta per applicare la percentuale del 33 per cento.
Le possibilità da mettere a confronto per chi sta valutando la possibilità di riscattare gli anni di studio all’università salgono così a quattro: il riscatto ordinario, il riscatto riservato alle persone inoccupate, il riscatto agevolato per under 45 e il recupero di periodi contributivi.

I titoli riscattabili
È possibile riscattare i seguenti titoli: diploma universitario (2-3 anni di durata), la laurea triennale, quadriennale o a ciclo unico, il diploma di specializzazione post-laurea, nonché il dottorato di ricerca (se si sono versati i contributi alla gestione separata Inps). Si sottolinea inoltre che è possibile chiedere il riscatto anche di periodi parziali, più brevi rispetto alla durata legale del proprio corso di studio.

Ma cosa succede a chi ha i requisiti per chiedere il riscatto agevolato, ma ha già avviato l’iter per il riscatto con le regole di quello ordinario? La circolare dell’Inps chiarisce che la nuova possibilità si applica esclusivamente alle domande presentate dall’entrata in vigore del decreto legge 4/2019, cioè dal 29 gennaio 2019. Viene precisato, così, che se il riscatto del corso di studi è già definito con il pagamento di tutto il costo dovuto, non è possibile chiedere il ricalcolo dei costi in base alla nuova modalità.

Se però è iniziato il pagamento a rate, questo si potrà interrompere, ottenere l’accredito del periodo di studi corrispondente alla quota versata e presentare (per il periodo da riscattare che manca) una nuova domanda in cui si chiede di applicare il riscatto agevolato.

In pratica, facendo l’esempio di una persona nata nel 1978, che ha studiato all’università dal 1999 al 2003, e ha già effettuato pagamenti rateali per riscattare due anni di studio con le regole standard, potrà interrompere i pagamenti e presentare una nuova domanda per riscattare i due anni che mancano pagando in base alle nuove regole un importo decisamente più basso.

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