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Dossier | N. 509 articoli Circolazione stradale

Multe a targhe straniere, perché l’Italia è ferma e i Comuni che fanno eccezione

Le norme ci sono, gli incassi molto meno. Sono tre anni che c’è la possibilità di notificare le multe stradali anche nella Ue (direttiva 2015/413, si veda Il Sole 24 Ore del Lunedì dell’11 marzo), ma i corpi di polizia nazionali non se ne avvalgono ancora. Si sono attivati solo vari corpi dei Comuni e delle Province, ma non tutti e con vari gradi di impegno. Alla fine si stima che oggi venga incassato poco più del 30% del valore nominale delle sanzioni, salvo i pochi casi in cui si avviano procedure giudiziarie. La situazione peggiore è nelle notifiche fuori dalla Ue.

Sono stime che circolano tra gli operatori privati del settore, la cui opera è fondamentale per consentire sia le notifiche all’estero sia il recupero dei crediti relativi a esse. Sono pochissimi operatori e solo due di dimensioni globali, proprio perché in Italia c’è ancora poca domanda per questi servizi.

Ciò si deve soprattutto all’assenza dei corpi di polizia nazionali: anche quelli locali che danno corso quanto meno alle notifiche sono sì una minoranza (circa 1.700 su 8mila), ma gestiscono buona parte delle sanzioni che riguardano veicoli esteri. Infatti sono le polizie di città importanti o di province di grande traffico, tra mezzi pesanti e turisti. Qui a destra sono citate molte tra le realtà più significative (tra cui non a caso ci sono centri di frontiera come Ventimiglia e Como, anche se per quest’ultima il dato non è significativo). Come si vede, solo gli enti più grandi arrivano fino alla fase del recupero dei crediti.

Si stima che i corpi di polizia locale che danno seguito ai verbali all’estero rilevino in un anno da mille a 220mila infrazioni di veicoli “stranieri”, molte di più delle circa 500 stimate per le altre polizie locali.

Complessivamente, le 1.650 polizie locali che danno seguito alle infrazioni con veicoli a targa estera gestiscono 2,4 milioni di verbali all’anno, per un totale nominale di 213,6 milioni di euro ed effettivo di 70 milioni. Se tutti i corpi di polizia locale effettuassero notifiche, si stima che l’incasso reale aumenterebbe del 25%. Un ulteriore +48%, per un totale reale di 120 milioni, potrebbe esserci se tutti attivassero il recupero crediti.

Non ci sono stime su cosa diventerebbero queste cifre se si attivassero anche i corpi di polizia statali. Si può solo presumere che il gettito crescerebbe più dei verbali notificati: l’importo medio delle sanzioni notificate all’estero dalle polizie locali è di appena 89 euro. Una somma più vicina alle sanzioni per divieto di sosta (generalmente comprese tra 42 a 87 euro), che costituiscono una parte rilevante dell’attività delle polizie locali anche quando hanno a disposizione rilevatori automatici di velocità e di passaggio col rosso. L’eccesso di velocità, per il quale sono previste sanzioni ben maggiori (da 42 a 1.694 euro), è invece l’infrazione più rilevata dalla Polizia stradale.

Come mai i corpi di polizia statali rinunciano ancora a notificare i verbali all’estero? Dare seguito alle infrazioni commesse con veicoli immatricolati in altri Stati implica quasi automaticamente la necessità di selezionare un operatore privato specializzato in recupero crediti, che a sua volta dovrà probabilmente lavorare con altre società basate nei Paesi dove i verbali vengono spediti. E non è facile scegliere un operatore privato che garantisca un’organizzazione così ramificata rispettando tutti i necessari dettami normativi ed etici. Aspetti cruciali per Polizia e Carabinieri, che hanno un elevato numero di verbali e rappresentano più direttamente lo Stato italiano, per cui devono muoversi all’estero con molta cautela.

Sotto tutti questi profili, è più facile il compito delle polizie locali, che infatti si sono attivate. Ma non tutte quelle che lo hanno fatto hanno seguito le stesse modalità: alcune si sono limitate alle notifiche, che secondo le stime degli operatori consentono di arrivare all’incasso solo nel 40% dei casi. Altre attivano anche il recupero crediti, che a sua volta può essere stragiudiziale (ci si limita a inviare un sollecito di pagamento) o giudiziale (che però comportano costi maggiori). Il recupero crediti stragiudiziale (preferito per rapporto tra efficacia e costi) consente di incassare un altro 15%, portando al 55% la quota di entrate sul totale dell’importo delle sanzioni.

Queste cifre vanno valutate alla luce del fatto che un 20% è comunque impossibile da recuperare: è la quota di verbali che non si riesce nemmeno a notificare, per l’impossibilità di individuare il destinatario. Ciò accade soprattutto quando la notifica va fatta in Paesi che non appartengono alla Ue.

MULTE A TARGHE STRANIERE, ITALIA AL PALO (TRANNE QUALCHE COMUNE)
Comuni e Province con l'incidenza più significativa di sanzioni a veicoli con targa estera (Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati di mercato)

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