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«Noi capiremo dopo»

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Italia

«Noi capiremo dopo»

«Sono certo che ci farà capire, lo smarrimento è grande». Pellegrino Capaldo mi ha ricevuto ieri, nel suo ufficio in via Parigi, a Roma, parla da cattolico, non da ex banchiere e grande esperto di economia aziendale molto rispettato in Vaticano. Si ferma un attimo, poi prosegue: «Veda, sono innamorato del ragionare cartesiano di papa Benedetto XVI, la sua compattezza di pensiero, la semplicità espositiva, il metodo e la profondità della sua Caritas in Veritate. È stato un grande Papa, però..." Però, che cosa professore? «Posso essere sincero? É come se mi cadesse un mondo, non ho mai pensato al Papa con le nostre debolezze, come tutti noi, le forze si possono spegnere, ma tutto ciò appartiene alla visione umana delle cose, non a quella soprannaturale della fede».

Il professore non lo dice, ma è come se pensasse: tutto quello che abbiamo davanti è vero, è profondamente serio, forse è anche giusto, in parte (a pochissimi) annunciato, ma rivela un eccesso di razionalità per appartenere alla vita e alle scelte di un Papa e, cioè, di un uomo che guida la Chiesa del mondo e, agli occhi dei cattolici, costruisce la sua missione sulla base di un rapporto speciale (e diretto) con il Padre Eterno. Negli occhi di Capaldo ho visto lo «smarrimento» di un cattolico vero, alcune piccole grandi sicurezze che entrano in crisi. La più banale, ma efficace, riguarda direttamente Dio: la certezza che il suo rapporto privilegiato con il Papa non avrebbe risparmiato sofferenze e fragilità terrene, ma avrebbe sempre assicurato la forza per andare avanti e "portare la croce" fino all'ultimo respiro.

Oggi sappiamo che non è più così e ti viene da chiedere perché se rinunci per un attimo a misurare ciò che è accaduto con la logica del senso comune. Il Professore si accorge che mi ha disorientato. Non sa che sto pensando alle due "tonache bianche" in Vaticano da marzo in poi, Papa Ratzinger che torna ai suoi studi e il nuovo Papa che guida la Chiesa del mondo. Insiste per accompagnarmi fino all'ascensore, è un po' la tradizione dei nostri incontri. Questa volta ha qualcosa da aggiungere ai saluti: «Ci lascia un grande Papa, un grande teologo, vedrà che certamente ci farà capire...». È caduto un mondo, è vero, ma dietro, mi dicono gli occhi del Professore, ancora una volta ci sono il disegno di Dio e le sue vie infinite. Noi capiremo dopo.