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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2013 alle ore 10:32.

Settanta edizioni, ottantatre anni di storia e poi il fascino del Foro Italico, i campi color mattone, la magia della città eterna in primavera… Decisamente gli Internazionali d'Italia non sono un torneo qualsiasi. Non avranno il peso di uno Slam, d'accordo, ma tolti i 4 major, quello romano rimane uno degli appuntamenti più importanti del circuito. Senza peccare di campanilismo, non è esagerato definirlo l'evento clou della stagione su terra rossa prima del gran finale del Roland Garros.

Se non bastassero la tradizione e la location d'eccezione, per convincersi sarà sufficiente dare un'occhiata alla entry list. Un tabellone stellare al quale sono iscritti i primi 44 tennisti del ranking maschile e 19 delle prime 20 di quello femminile.
Avremo per il terzo anno consecutivo la singolar tenzone tra Djokovic e Nadal come epilogo di una settimana di grande tennis? Tale conclusione sarebbe, probabilmente, la sfida più attesa, rinfocolata dal recente successo del serbo sullo spagnolo al Country Club di Montecarlo. Gli ingredienti ci sono tutti. All'esordio sul rosso, Nole si è presentato in grande spolvero ma il matador iberico sta recuperando molto rapidamente dopo il lungo infortunio. Non a caso, ha appena vinto l'ottavo titolo casalingo a Barcellona…
Di certo al pubblico non dispiacerebbe un'intrusione di Roger Federer che, qui, non ha mai vinto ma che tutti ancora ricordano protagonista con Nadal ( chi altri?) di una leggendaria finale nel 2005. E poi c'è Murray che sulla terra è alla ricerca della prima conferma importante e che,anche su questa superficie, non può più essere considerato soltanto un outsider di lusso.

Il plotone azzurro, infine, arriva all'appuntamento con le carte in regola per poter regalare qualche soddisfazione agli appassionati che sognano un'impresa come quella di Volandri nel 2007. Due italiani su tutti sono chiamati a dare il meglio davanti al pubblico di casa. Fognini, recente semifinalista a Montecarlo, che sta attraversando un ottimo momento, e Andreas Seppi, capace, dodici mesi fa, di arrampicarsi fino ai quarti di finale del torneo e recentemente, entrato, nella top-20 del circuito.
In campo femminile, i riflettori sono puntati sulla stella di Serena Williams che non accenna a tramontare e, anzi, brilla più luminosa che mai. A caccia dell'unico Slam che ha vinto soltanto una volta, il Roland Garros, l'americana dovrà cercare proprio a Roma quel feeling mai del tutto trovato con il rosso. A contenderle il titolo ci saranno tutte le migliori: dalla campionessa uscente Maria Sharapova alla Azarenka, da Li Na alla Radwanska.

E naturalmente le italiane, dalla veterane Pennetta e Schiavone, a Roberta Vinci e Sara Errani, già finalista al Roland Garros, e che in casa può davvero puntare al colpaccio.
Per la 70esima edizione, il torneo ripropone la formula del "combined event" già sperimentata negli ultimi anni, con uomini e donne che giocano nella stessa settimana, proprio come negli Slam. Una ricetta che il pubblico ha mostrato di apprezzare e a confermarlo ci sono gli incassi in costante aumento.
E, se nel 2012 le entrate avevano superato abbondantemente i 5 milioni (800.000 euro in più rispetto al 2011), quest'anno la prevendita di abbonamenti e biglietti è già stata un successo. A quattro mesi dall'avvio delle gare, i posti disponibili per la finale maschile e femminile, in programma domenica 9 maggio, erano già esauriti. Ad oggi, sono sold out sei sessioni di gioco in tutto, comprese le giornate delle semifinali. L'incasso, inoltre, supera nettamente i 4 milioni con la prevendita che, al 9 aprile, aveva già fatto registrare una crescita del 24% sulla performance del 2012.
Ancora una volta, dunque, Roma si prepara a diventare, almeno per un settimana, l'indiscussa capitale mondiale del tennis.

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