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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2013 alle ore 17:49.

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Fossero state pugili, Errani e Azarenka non si sarebbero mai potute trovare sullo stesso ring. Troppa la sproporzione fisica per poterle iscrivere a un'unica categoria. E, forse, l'errore principale di Sara, oggi, è stato proprio quello di accettare di giocare la partita come fosse un incontro di boxe. Almeno per un set. Un braccio di ferro dal quale la bielorussa, che ama gli scambi serrati, usciva sistematicamente vincitrice.

Non a caso, lo stesso coach di Sarita, Pablo Lozano, al cambio di campo le consigliava di provare a variare gioco e ritmo, per tentare di mandare fuori giri l'avversaria. E, infatti, non appena la Errani ha iniziato a cambiare velocità e traiettoria dei colpi, ad alternare tiri profondi e potenti ad improvvise palle corte e a cercare angoli più incisivi con il dritto per aprirsi il campo, è iniziata la partita vera. Peccato che, a quel punto, la Azarenka fosse già avanti di un set, dopo la velocissima galoppata della prima frazione, chiusa con un inappellabile 6-0.

Un avvio nel quale la nostra è apparsa contratta e fallosa, sicuramente frenata dall'emozione di giocare davanti a una platea d'eccezione, agli spalti affollati dal suo pubblico, ormai a un passo da uno storico traguardo. Situazione aggravata, va detto, dalle perfette condizioni di un'Azarenka, lucida e implacabile, che per i primi sei game non ha concesso davvero nulla.

Le due interruzioni per pioggia hanno aiutato l'azzurra a riordinare le idee e a riprendersi quel tanto che le è bastato a fare match pari per 10 game nel secondo set. Gli errori non provocati di Vika, messa finalmente in difficoltà dalle variazioni dell'italiana, sono aumentati dai 3 della prima frazione ai 18 della seconda. E, ad un certo punto, la Errani si è trovata, addirittura, a servire sul 5-4 con la possibilità di portarsi a casa la seconda frazione e di riaprire la partita.

Ma, qui, si è visto ancora una volta quello che forse è il limite più evidente del gioco di Sara, un servizio troppo debole che, soprattutto sulla seconda palla, diventa un handicap e permette ad avversarie come la bielorussa di attaccarla sistematicamente. Detto questo, Sara ha fatto il possibile contro una giocatrice innegabilmente più forte di lei. Ha dimostrato, una volta di più, di avere carattere e di saper giocare a tutto campo tanto da fondo quanto , da brava doppista, a rete.

Purtroppo, nei momenti chiave dell'incontro, Sarita non è riuscita ad esprimersi al meglio, come sul 5-4 del secondo set quando, con una serie di errori gratuiti, ha praticamente regalato un game importantissimo alla Azarenka. Con coraggio, la Errani ha, poi, combattuto fino in fondo, annullando anche due match-point prima di arrendersi per 6-0, 7-5 in poco più di un'ora e mezza. Alla fine il pubblico ha, giustamente, tributato un lungo applauso a Sara che da un paio d'anni sta regalando grandi emozioni agli appassionati di tennis e che, lunedì, raggiungerà il suo best ranking, al quinto posto nella classifica mondiale.

Vika Azarenka, invece, domani incontrerà una Serena Williams in forma strepitosa. Negli ultimi mesi l'americana ha inanellato la sua più lunga striscia di vittorie consecutive di sempre, 23 successi uno in fila all'altro. Al Foro Italico, poi, la più giovane delle Sisters ha ceduto la miseria di 10 game in 4 incontri, dall'inizio delle gare ad oggi. Travolta anche Simona Halep per 6-3, 6-0. Detto che né Serena né Azarenka sono specialiste del rosso, l'americana conduce nei precedenti per 12 a 2, senza contare che la Williams vista fin qui sembra davvero inarrestabile.

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