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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2013 alle ore 16:46.

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«Grazie a tutti». Alla fine parla anche in italiano Serena Williams, scatenando l'ovazione del pubblico. E, forse, è questa la prova più difficile della giornata per lei che sul campo ha dato, ancora una volta, l'impressione di farsi una comoda passeggiata. Poco più di un'ora e mezza di gioco, 6/1, 6/3 il punteggio, a suggellare un torneo fantastico. Undici anni dopo, la numero uno del mondo torna al successo a Roma ma, questa volta senza fare alcuna fatica. Nel 2002 aveva dovuto sudare per sconfiggere Justine Henin, dopo aver dato vita a una battaglia serratissima in semifinale con Jennifer Capriati. Oggi, invece, è arrivata al titolo perdendo appena 14 game in tutto il torneo e dimostrando una superiorità schiacciante su tutte le avversarie.

Vicina, ormai, ai 32 anni la statunitense sta facendo vedere il miglior tennis della sua vita. Ha perfino imparato a giocare sul rosso, superficie da lei mai amata. Tanto che l'unico Slam vinto una sola volta nella sua straordinaria carriera è proprio il Roland Garros. Titolo conquistato, guarda caso, proprio nel 2002 dopo il trionfo romano e vero obiettivo di Serena in questa parte della stagione.

A nulla sono serviti, oggi, gli sforzi di Victoria Azarenka per fermare il ciclone Williams. A conti fatti, si può dire che la battaglia vera tra le due sia durata soltanto un game. Il primo, nel quale la bielorussa è andata avanti per 40/0 e ha lottato, invano, per 8 minuti prima di cedere il servizio in apertura.

Da quel momento, è incominciato lo show di Serena. E neppure la reazione di Vika che, nel secondo set ha provato ad arginare la rivale recuperando un break e accorciando le distanze da 4/2 a 4/3, è servita a qualcosa. Per un attimo è parso che il ritorno della numero 3 del mondo potesse, quanto meno, allungare un po' il match. E invece è stato soltanto il quarto e ultimo gioco vinto dalla Azarenka.

Otto ace a zero, 41 vincenti a 12, i numeri del match fanno impressione. Troppo grande il divario tecnico tra le due. Con un servizio molto più debole e praticamente inesistente nel gioco sotto rete, Victoria, che pure è una delle tenniste più forti del mondo, era relegata quasi al ruolo di sparring partner.

Per Serena è il 51esimo titolo in carriera, il 24esimo match consecutivo vinto. Un'incredibile striscia che l'americana proverà ad allungare ulteriormente al Roland Garros. Proprio a Parigi, un anno fa, subì una delle sconfitte più cocenti della sua vita, al primo turno dalla francese Razzano. A quella battuta d'arresto, però, reagì immediatamente, trionfando a Wimbledon. Poi si aggiudicò la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Londra, gli Us Open e il Masters di fine anno. Da allora, insomma, la più giovane delle Sisters non si è più fermata…

L'unica buona notizia per le avversarie, che il più delle volte, ormai, non riescono a opporle nemmeno una timida resistenza, è che Serena non potrà continuare a giocare per sempre. Quando deciderà di ritirarsi o quando il suo fisico non le consentirà più di continuare e questi livelli, potranno tornare a dire la loro. Per il momento, se la Williams è in forma, per tutte le altre rimangono solo le briciole.

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