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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2013 alle ore 12:52.

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Adriano Paroli (Ansa)Adriano Paroli (Ansa)

Adriano Paroli, del Popolo della Libertà, sindaco di Brescia con circa 61mila voti. Sconfitti gli sfidanti Emilio Delbono, per il Pd, e le due liste civiche di Laura Castelletti e di Francesco Onofri. Succedeva cinque anni fa, nell'aprile del 2008. A cinque anni di distanza, ai blocchi di partenza per le elezioni amministrative 2013 a Brescia, ci sono gli stessi candidati.

Adriano Paroli, sindaco uscente, si ricandida insieme con gli alleati della Lega Nord (oltre a Udc e Fratelli d'Italia). E con lui ci riprovano pure Emilio Delbono per il Pd (alleato con Sel), insieme a Laura Castelletti e Francesco Onofri, candidati con le rispettive liste civiche.

A stemperare l'effetto déjà vu c'è, in aggiunta, l'incognita del Movimento Cinque Stelle, che propone come sindaco l'avvocato Laura Gamba, mentre gli altri candidati alla carica di primo cittadino sono Giovanna Giacopini (Brescia solidale e libertaria), Pierantonio Penocchio (Forza Nuova), Anna Seriga (Donne per Brescia), Alberto Prandini (Partito Italia Nuova) e Fiorenzo Bertocchi (Rifondazione comunista).

Dopo gli scontri di due sabati fa durante la manifestazione voluta da Silvio Berlusconi, piazza Loggia, che ospita la sede del Comune, è tornata silenziosa. La competizione elettorale, secondo gli osservatori, appare estremamente equilibrata. Eppure i temi sul tavolo sono tanti e spinosi. In questi anni è emerso con forza il problema di integrazione sociale in città: emblematico nel 2010 l'episodio degli immigrati, saliti su una gru in pieno centro per chiedere di regolarizzare la loro posizione. Recentemente è esploso, come una bomba a orologeria, anche il tema ambientale, legato alla mancata bonifica della Caffaro, l'azienda chimica che ha inquinato con Pcb il suolo di interi quartieri.

Motivo di tensione, negli ultimi anni, è stata pure la gestione delle iniziative culturali: le grandi mostre su Matisse e gli Inca sono state messe in ombra da uno scandalo relativo alla società di ticketing, accusata di manipolare il numero di biglietti venduti. La crisi ha poi messo a nudo le difficoltà del lavoro, in una città da 200mila abitanti, che ha da poco inaugurato una metropolitana di livello europeo, e che può vantare su un'industria manifatturiera ricca e strutturata, ma che è logorata da anni di congiuntura negativa.
Si vota domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. L'eventuale ballottaggio si svolgerà il 9 e il 10 giugno.

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