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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2013 alle ore 16:56.
BERLINO - «Quello che va bene per l'Europa, va bene per la Germania. Nei prossimi quattro anni dovremo lavorare perché il nostro meraviglioso continente continui a essere una storia di successo». Angela Merkel ha chiuso la campagna elettorale con una tappa nella capitale. L'ha conclusa nel nome di un'Europa forte, esortando tutti i sostenitori ad andare alle urne perché «ogni voto conta» in questa elezione dove le coalizioni potrebbero essere testa a testa e il futuro Governo tutto da inventare con gli alleati liberali della Cdu a rischio di non entrare in Parlamento e in vista, dunque, una difficile riedizione della Grande Coalizione del 2005-2009.
Un terzo dei 61 milioni di elettori tedeschi è ancora indeciso e "Angie" alle migliaia di persone riunite nel Tempodrom di Berlino ha chiesto di «raggiungere ogni indeciso per ottenere il suo voto». Perché «la stabilizzazione dell'Europa è tra gli interessi fondamentali dei tedeschi e serve ad assicurare i posti di lavoro all'interno del Paese» ha ricordato la cancelliera, citando i successi del suo Governo e cercando di allontanare le tentazioni anti-europeiste incarnate da Alternativa per la Germania, il nuovo partito che nei sondaggi è all'improvviso balzato sopra la soglia di sbarramento del 5 per cento. Ma Merkel ha detto anche un no deciso al fondo comune per il debito o all'emissione di eurobond sostenuti dal rivale socialdemocratico Peer Steinbrueck che nelle stesse ore ha parlato a Francoforte, la capitale finanziaria della Germania, criticando la cancelliera per le sue politiche domestiche, dalla sanità alle pensioni, all'energia.
Domenica gli elettori avranno l'ultima parola e se la coalizione uscente non dovesse raggiungere la maggioranza si prospettano lunghe settimane di colloqui con l'opposizione socialdemocratica.
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